La locandiera di Carlo Goldoni per la regia di Pietro Carriglio è distantissima da ogni cliché interpretativo cristallizzatosi nel corso dei secoli, sia sul ruolo del titolo sia, più in generale, a danno dei testi goldoniani. Carriglio, infatti, non concede all’interprete alcun ammiccamento indirizzato al pubblico in sala e, più in generale, elimina mossette, inchini e giravolte dalle movenze di tutti gli attori. A interpretare Mirandolina ha chiamato Galatea Ranzi , grande attrice di provenienza ronconiana, che ben si adatta alla visione di Carriglio: la sua è una Mirandolina “asciutta”, borghese e calcolatrice. Attenta al suo, scaltra quanto basta, risoluta e affarista, la Mirandolina della Ranzi è una donna che sa tenere la schiena dritta pur non essendo minimamente ingessata. Una donna che conduce il gioco della seduzione e lo porta fino a un punto di rottura tale che, alla fine, a rimanerne scottata è anche lei, oltre, ovviamente, il Cavaliere sua preda. Infatti, come tutti s
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