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Visualizzazione dei post da aprile, 2023

Il fotografo voyeur | Helmut Newton

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Helmut Newton Amica . Milano, 1982 Di sé Helmut Newton ebbe a dire: «Sono un voyeur professionista» e, poi, specificava di non essere un artista, ma un fotografo. Ebbene, la mostra Helmut Newton Legacy a cura di Matthias Harder e Denis Curti che Palazzo Reale di Milano dedica al grande fotografo, aperta al pubblico fino al 25 giugno 2023, mette assai bene in evidenza cosa presumibilmente Newton intendesse dire con l’espressione «voyeur professionista»: le sue immagini trasudano erotismo. Dai primi inizi negli Anni Cinquanta, fino all’apice della carriera nei Novanta, gli scatti di Newton mirano a perturbare lo spettatore, alludendo, spesso, a situazioni sessuali “al limite”. Donne nude in strada; con il seno scoperto davanti al piatto del ristorante; o ancora nude in contesti palesemente… inusuali. Modelle nude accanto a uomini completamente vestiti che le guardano, le ammirano, le studiano o… le fotografano (è il caso di uno scatto “in studio” nel quale si vede in primo piano una m

Non è come sembra | L'"oltre" di Leandro Erlich

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Fino al 4 ottobre 2023 Palazzo Reale di Milano ospita la prima retrospettiva europea dedicata a Leandro Elrich , intitolata Leandro Erlich. Oltre la soglia . La splendida mostra, curata da Francesco Stocchi , presenta al pubblico le opere più note dell’artista argentino che si è imposto all’attenzione della critica e degli amanti dell’arte per le sue personalissime istallazioni che prevedono la presenza del visitatore per prendere vita e significato. Le istallazioni di Elrich giocano con le apparenze : mostrando spesso qualcosa che, a uno sguardo più attento, in realtà non c’è. Port of reflections  del 2014 Ad esempio, a Milano è possibile ammirare Port of reflections del 2014. Si tratta di una vasca immersa nella penombra nella quale “galleggiano” tre barche di legno. Solo fermandosi a guardare con attenzione, il visitatore può rendersi conto che, in realtà, l’acqua nella quale le barche dovrebbero “galleggiare”... non c’è! Le barche, dunque, “galleggiano” nell’aria e i riflessi che

Hitler racconta la Germania di oggi

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Lui è tornato di Timur Vermes edito in Italia da Bompiani disegna lo scenario che si potrebbe realizzare qualora Adolf Hitler (ri)vivesse nella Germania di oggi (in quella del 2011 per il romanzo). Il quadro disegnato da Vermes, pur creando qua e là degli effetti comici, ha, nel lettore sensibile, un effetto indubbiamente inquietante . Infatti, la sensazione generale che si ha leggendo il romanzo, è che, pur essendo le condizioni economiche della Germania radicalmente mutate rispetto a quelle degli anni che videro l’ascesa e l’affermazione di Hitler, l’atteggiamento mentale dei tedeschi e la loro visione rispetto ad alcune “questioni” paiono non essere cambiate di molto. Ad esempio, lo stesso personaggio-Hitler, a un certo punto della sua “analisi in soggettiva” della Germania di oggi, a proposito della “questione razziale” si spinge a dire che, ancora oggi, non pare che il sangue delle diverse etnie che vivono nello Stato si sia mescolato, intendendo con ciò esaltare “l’arianesimo