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Visualizzazione dei post da aprile, 2008

Il ritorno

Il ritorno di Sergio Pierattini è, tutto sommato, un testo ben riuscito: due dei quattro personaggi non sono del tutto convincenti, ma, nel complesso, il testo regge.  I due personaggi un po' carenti sono il padre e la figlia, le cui motivazioni o non sono del tutto sviscerate (nel caso delle figlia) o paiono un po' labili (nel caso del padre).  Ma a fronte di tali personaggi, ve ne sono due davvero ben riusciti: la madre e il figlio.  Il conflitto che generano e vivono dà loro l'opportunità di spiegare le motivazioni del loro agire e delle loro reazioni agli avvenimenti (al contrario di quanto accade agli altri due personaggi penalizzati da una certa staticità). Il lavoro di Pierattini è stato portato in scena da Veronica Cruciani che, oltre a firmare la regia dello spettacolo, ha anche assunto il ruolo della figlia.  La sua è stata una regia sobria, tutta attenta a illuminare le ragioni dei personaggi.  Ma, forse perché impegnata a dirigere gli altri attori, o forse a

La città degli uomini soli

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È davvero un bel romanzo La città degli uomini soli di Marco Innocenti edito da Dario Flaccovio Editore.  Ambientato in un futuro indefinito che assomiglia in modo preoccupante al nostro presente, narra le vicende di un single in una città-stato (dal nome eloquente di Mediterranea) nella quale potere politico e potere religioso concordano nel considerare la famiglia formata da una coppia eterosessuale l'unica scelta di vita possibile e danno la caccia agli irregolari che non si adeguano alla norma.

Svet

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Ferocemente antimilitarista e cristiano Lev Tolstoj ha rappresentato in una pièce fortemente autobiografica le sue idee.  Svet è il titolo di tale lavoro e in esso l'autore russo mette in scena cosa succede a volere seguire alla lettera un'idea, ovvero voler seguire letteralmente quanto scritto nel Vangelo . Il protagonista della pièce, infatti, innamoratosi del dettato evangelico, decide di mettere in pratica gli insegnamenti del Cristo, non interpretandoli, né seguendo le interpretazioni che di quegli insegnamenti ha dato la Chiesa.  Nato ricco, vuole spogliarsi dei suoi averi e aiutare gli altri, specie i contadini ridotti alla fame da un sistema sociale fortemente gerarchizzato e schiavista.  Inutile dire che si troverà a dover lottare contro le Istituzioni e contro la propria famiglia: non si deve, né si può andare contro i Poteri costituiti, tale è la realtà. A portare sulle scene tale lavoro di Tolstoj ci ha pensato il regista Marco Sciaccaluga con un gruppo di giova

Il ramo d'acacia

Il ramo d'acacia di Enrico Proserpio edito da Lulu è un romanzo di formazione.  Ambientato nel Fascismo, racconta del viaggio del giovane massone Ettore nella conoscenza: un viaggio sia reale (da Firenze a Parigi), sia simbolico (dall'inferno e ritorno). Ettore, alla fine del suo personalissimo percorso iniziatico, potrà dirsi un uomo giusto, un uomo che, seppur spinto da sentimenti di vendetta, di fronte al suo nemico saprà compiere la scelta più opportuna per sé e per gli altri. Si è detto che il protagonista è un massone (l'acacia del titolo è la pianta sacra della Massoneria) . L'ambientazione nel ventennio fascista, allora, non è di secondaria importanza: Mussolini, infatti, perseguitò gli appartenenti alla Massoneria, considerandoli pericolosi nemici del Fascismo anche in ragione del loro credo nella democrazia. Ettore, giovane massone, suo malgrado diventa il protagonista di un "intrigo internazionale": testimone oculare di un duplice omicidio, sca