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Visualizzazione dei post da novembre, 2020

Documentare l'ignoto | Dracula

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Dracula di Bram Stoker è, francamente, un romanzo prolisso: si ha quasi l’impressione che l’autore fosse vittima della stessa grafomania di cui erano preda i suoi personaggi che annotano e documentano ogni minimo dettaglio delle loro vite. Ed è grazie ai loro scritti che il lettore può seguire il corso degli eventi. Infatti, non c’è un narratore , ma la storia prosegue lasciando che il lettore ne venga a conoscenza leggendo tra le carte dei personaggi. Ognuno di tali reporter ha un suo stile, ma tutti si avvalgono di una lingua quanto più possibile vicina al parlato, per dare la sensazione al lettore che ciò che hanno documentato è fedele cronaca di quanto avvenuto. Ma, ferma restando la grafomania irrefrenabile di cui si è detto, la smania documentaristica dei personaggi è, però, in parte, giustificata dall’eccezionalità degli eventi: essi, infatti, sono protagonisti/testimoni della manifestazione dell’ignoto, dell’impossibile, ossia dell’esistenza dei non-Morti capitanati dal con

“L’essercitio mio è di pittore” | Processo a Caravaggio

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Nella collana “I grandi processi della Storia” del Corriere della Sera è apparso, un po’ a sorpresa, un volume a firma di Andrea Dusio dal titolo Caravaggio. Rivalità artistiche e diffamazione . Lungi dall’essere un procedimento giudiziario epocale, quello raccontato da Dusio nel suo saggio fu un processo per diffamazione intentato nel 1603 dal pittore Giovanni Baglione contro il Caravaggio , Onorio Longhi , Orazio Gentileschi e il giovanissimo Filippo Trisegni . In ballo c’era l’onore del Baglione che, in alcuni versi da lui attribuiti al Caravaggio, al Longhi e al Gentileschi, veniva accusato di non essere un bravo pittore e di avere un rapporto poco chiaro con il pittore Tommaso Salini , detto Mao. La rivalità tra il Baglione e i pittori da lui accusati di diffamazione datava da qualche tempo prima e nasceva da questioni squisitamente artistiche-commerciali, riferite con puntualità da Dusio nel volume. Le carte del procedimento resterebbero d’interesse di pochi specialisti se in

In nome dell'Amore | Poirot sul Nilo

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Romanzo giustamente tra i più noti della grande Agatha Christie , Poirot sul Nilo (anche noto come Assassinio sul Nilo ) è un giallo tutto sommato anomalo.  Si pensi, ad esempio, che il primo omicidio viene compiuto solo dopo 12 capitoli, molti dei quali, tra l’altro, non ambientati sul Nilo, ma altrove. Capitoli nei quali vengono illustrati i moventi e tratteggiati i profili psicologici di tutti i personaggi.   La Christie, nel romanzo, infatti, pare giocare “a carte scoperte” con il lettore e gli fornisce da subito (mettendoli in bella mostra) le chiavi per risolvere i vari misteri che si intrecciano nella trama; ma, nonostante ciò, il lettore si lascia comunque sviare e condurre altrove. Sapienza insuperabile dell’Autrice! Una trama principale (legata al primo omicidio) alla quale si intrecciano altre sottotrame che rivelano come molti dei personaggi sono tutto fuorché delle “brave persone”, nonostante appartengano al jet set internazionale. Cleptomani; beoni; ladri veri e propri;