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Visualizzazione dei post da agosto, 2014

La volevo e l'ho presa

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Per la prima volta in Italia è stato tradotto per intero (da Marcello Belotti ) un libro del poeta spagnolo Joan Salvat-Papasseit : si tratta de Il poema della rosa sulle labbra , edito dagli Editori Internazionali Riuniti. Poesia, quelle di Salvat-Papasseit, intensamente erotica, nella quale certi dettagli si fanno roventi, come in È ancora fanciulletta e come un sole che termina con un distico che lascia immaginare un seguito: «Se la mettevo sulle mie ginocchia | era una rosa che si schiudeva.». E, a proposito del verso ora citato, va notato come spesso, nelle poesie del volume, parti del corpo umano femminile vengono trasmutati in fiori o frutti con esiti non scontati («fioriva l’ombelico»).  Il corpo femminile è al centro del fare poetico di Salvat-Papasseit che lo celebra e se ne impossessa («la volevo e l’ho presa») in un gioco erotico, a volte sottile, in cui il segreto in cui si consuma la relazione aumenta l’intesa tra gli amanti «Che tiepido piacere l’amare di n