Il futuro distopico di Wells è una nemesi

H.G. Wells Pubblicato per la prima volta nel 1895, La macchina del tempo di H.G. Wells è un classico della narrativa fantascientifica. Il futuro distopico immaginato da Wells ha le radici ben radicate nell’Età Vittoriana e tende a mostrare al lettore quali potrebbero essere le conseguenze negative proprio dell’organizzazione sociale dell’epoca vittoriana. Come è noto, nel romanzo di Wells, il “Viaggiatore nel tempo” passa poco più di una settimana nell’Anno Domini 802701 e, tornato indietro alla sua epoca, racconta il suo vissuto a un gruppo di amici suoi ospiti, buona parte dei quali, alla fine della serata, si dimostra poco incline a credere a ciò che ha udito. Le esperienze fatte dal Viaggiatore non sono per nulla rassicuranti per i gentiluomini d’epoca vittoriana: gli esseri umani hanno perso la loro intelligenza e si sono create due specie distinte di uomini: gli eloi - discendenti diretti della classe dominante vittoriana - che vivono una sorta di eterna e svagata fanciullezz