Post

Il potere dell'immaginazione collettiva

Immagine
ph. Stefano Vaja Noi siamo un minestrone (Imagine) di e con Paola Berselli e Stefano Pasquini del Teatro delle Ariette è la “dimostrazione” del fatto che l’immaginazione collettiva è potente , almeno a teatro. Il testo dello spettacolo racconta una storia, ma, per l’obiettivo che si vuole raggiungere, potrebbe benissimo raccontarne anche un’altra del tutto differente: ciò che conta, infatti, è l’unione, la collaborazione, che si crea tra attori e spettatori nel corso della rappresentazione . Una collaborazione che è rito . Rito religioso e arcaico, come doveva essere alle origini il fare Teatro . I due attori, quindi, sono due officianti e gli spettatori, che, letteralmente, “fanno quadrato” attorno ad essi, sono al contempo destinatari del rito e di esso co-officianti: infatti, affinché il miracolo si manifesti, è necessaria la loro immaginazione. E i co-officianti lo sanno. Inconsciamente, ma lo sanno: da subito mettono a disposizione dei due sacerdoti il potere della loro imm...

Il processo creativo in azione

Immagine
Contronatura di Emanuele Giorgetti, Ivo Randaccio, Edoardo Rivoira, Sara Setti (riuniti nel Collettivo SE²I - dalle iniziali dei loro nomi di battesimo) , con Ivo Randaccio, Edoardo Rivoira, Sara Setti , per la regia di Emanuele Giorgetti, è uno spettacolo denso figlio di un testo altrettanto denso. Denso in quanto il testo è infarcito di molti temi di interesse contemporaneo, ma, anche, “eterni”; denso in quanto lo spettacolo è realizzato con ritmi veloci e serrati più vicini al linguaggio televisivo che a quello teatrale. Un bello spettacolo - lo si dice subito - da vedere con attenzione e che non lascia indifferente lo spettatore. Il tema principale su cui i protagonisti sono chiamati a “investigare” è quello (“eterno”) del rapporto tra padri e figli. Padri e non genericamente genitori. Figli, soprattutto maschi. Lo spunto per iniziare “l’investigazione” è l’ideazione di una serie TV in dieci episodi che mette in scena una rivolta generazionale cruenta dei figli/e contro i padri....

La vita in bilico dell'esule di ieri e di oggi

Immagine
Composti tra il 1933 e il 1943 gli scritti brevi di Klaus Mann (1906 - 1949) raccolti nel volume Speed. I racconti dell’esilio furono pubblicati con tale titolo in Germania per la prima volta nel 1990.  Ora Castelvecchi li ripropone in Italia nella versione di Massimo Ferraris. Si tratta di racconti che Mann scrisse durante il periodo di esilio volontario, quando, per sottrarsi alla furia hitleriana, iniziò a spostarsi da uno stato all’altro d’Europa e, poi, finì con il rifugiarsi negli Stati Uniti. Non tutti i racconti della raccolta furono originariamente scritti in tedesco, né tutti furono pubblicati mentre era vivo l’autore.  Complessivamente - anche se non pensati per una raccolta unitaria - i racconti mantengono un certo clima comune: quello che, leggendoli, si percepisce, infatti, è un forte senso di precarietà; di smarrimento. Stati d’animo non solo dell’Autore, ma degli stessi personaggi protagonisti delle storie. Precarietà e smarrimento palpabili anche quando non ...

Non-recensione ad Angelo della morte di Jan Fabre

Immagine
Nel pomeriggio è andato in scena al Teatro Out Off di Milano  il nuovo spettacolo di Jan Fabre : Angel of death (Angelo della morte) ; per la regia di Lorenzo Loris e l’interpretazione di Elena Callegari e Mario Sala . Un critico di quelli scafati, per non ammettere di non aver capito nulla di ciò che ha visto, ora scriverebbe una recensione talmente arzigogolata da risultare incomprensibile. Chi scrive, invece, non essendo minimamente furbo, preferisce ammettere i propri limiti e confessare candidamente di non aver capito niente del testo di Fabre. A chi scrive, infatti, è sembrato tutto senza senso: un testo composto da una serie di frasi slegate l’una dall’altra che non arrivano a dare allo spettacolo un significato unitario vagamente comprensibile. Parole in libertà , verrebbe da scrivere, se non fosse che il riferimento colto al Futurismo potrebbe far credere a un’operazione di neo-avanguardia letteraria, tesa, magari, alla provocazione del pubblico in sala. Se, però, questa...

IA come Intelligenza Antagonista

Immagine
Macchine IA e robot è un’antologia di racconti che Franco Forte ha curato per il numero estivo della collana “Urania” edita da Mondadori. Undici testi creativi che guardano allo sviluppo tecnologico odierno, immaginando scenari possibili in un futuro non molto lontano dall’oggi. Undici racconti che, pur nelle differenze narrative e stilistiche, hanno un denominatore comune: una manifesta inquietudine nei confronti dell’IA e dell’uso e abuso che se ne potrà fare. Gli Autori di questa antologia, infatti, non paiono essere tra coloro che si entusiasmano per i progressi fatti in questi ultimissimi anni dalle Intelligenze Artificiali e simili. Anzi, nei loro scritti, i Narratori selezionati da Forte sembra vogliano mettere in guardia i lettori proprio dai facili entusiasmi e dalle decisioni prese a cuor leggero. A tal fine, essi raccontano futuri nei quali l’umanità è costretta - a causa di scelte sbagliate compiute in passato - a confrontarsi con IA per nulla amichevoli: IA antagoniste d...

L'indagine del giovane cronista sull'omicidio Pasolini

Immagine
Il giallo Pasolini di Massimo Lugli edito da Newton Compton nel 2019 è un romanzo con protagonista un giovane cronista praticante di “Paese Sera” che decide di indagare autonomamente sull’omicidio di Pier Paolo Pasolini . Marco Corvino - il cronista di nera al centro della storia - colpito dal barbaro assassinio del suo scrittore preferito e certo che i fatti si siano svolti diversamente da quanto accertato dagli inquirenti, intraprende un’indagine non autorizzata dal suo giornale, sicuro di poter svelare la verità sull’omicidio di Ostia. Corvino è, infatti, convinto che Pino Pelosi non possa essere l’unico assassino di Pasolini e, soprattutto, sospetta che il movente del delitto vada ricercato fuori dall’ambiente dei marchettari romani. La sua indagine solitaria inizia proprio dall’ambiente della prostituzione maschile della capitale e, pian piano, si allarga, fino a cozzare contro un gruppo di persone che non gradiscono affatto le sue domande sull’omicidio di Pasolini. Durante la ...

I Borgia licenziosi di Jodorowsky e Manara

Immagine
Diviso in quattro tomi, I Borgia di Alejandro Jodorowsky e Milo Manara sono una lettura piacevole per quanto la trama, in molti punti, si allontani notevolmente dalla realtà storica. Licenze "poetiche", le loro, che si perdonano facilmente, non solo perché con tali “deviazioni” storiche i due autori riescono, paradossalmente, a restare “fedeli” all’essenza del “progetto” borgiano così come tracciato da Alessandro VI e da Cesare; ma anche perché con esse, in qualche modo, la vicenda complessiva della famiglia Borgia si “snellisce”, diventando più compatta e, in qualche modo, più gradevole per il lettore medio, presumibilmente più interessato ai risvolti licenziosi della vicenda che alla verità storica dei fatti. E di risvolti hot nei quattro albi di Jodorowsky e Manara ce ne sono parecchi e coinvolgono non solo gli appartenenti alla famiglia Borgia, ma anche altri personaggi storici che, a vario titolo, entrano in contatto con loro. Ecco, allora, Leonardo Da Vinci cedere ...