Post

Visualizzazione dei post da ottobre, 2011

Luca Grandelis tra parola detta e parola scritta

Il Morandini 2012 è arrivato in libreria

Immagine
Torna in libreria il Morandini , ossia il dizionario dei film firmato da Laura, Luisa e Morando Morandini edito da Zanichelli, ormai giunto alla sua 14 a edizione. Chiuso in redazione il mese scorso, il dizionario contiene oltre 24500 schede ed è arricchito da appendici ed elenchi assai utili. Il tutto in un volume di oltre 2040 pagine che può essere anche consultato direttamente dal computer grazie sia a un DVD-Rom, sia alla versione online (accessibile con licenza contenuta nel volume). Le schede del dizionario non riportano “solo” i dati tecnici del film e la trama (come spesso accade in opere simili), ma anche il giudizio critico degli autori (e collaboratori), in questo modo andando oltre quelli che sono i dati che ci si aspetta comunemente di trovare in simili repertori. il Morandini è, quindi, a tutti gli effetti, anche una collezione di critiche (con le quali si può essere più o meno concordi). Proprio perché il testo non contiene solo dati “tecnici”, anche in questa edi

Parigi rende omaggio alla Schneider

Il  Musée des Annees 30 – Éspace Landowski  di Boulogne-Billancourt (alle porte di Parigi) dal 4 novembre 2011 al 22 febbraio 2012 dedica una mostra a  Romy Schneider  (Rosemarie Magdalena Albach-Retty) “comédienne allemande et star internationale devenue l’actrice préférée des Français et l’archétype de la femme française” (“attrice tedesca e star internazionale diventata l’attrice preferita dai francesi e l’archetipo della donna francese”) come si legge nel sito degli Amici del Museo. Un’attrice, la Scheneider, che, giovanissima (appena 17enne), divenne popolarissima interpretando il primo episodio della trilogia dedicata all’imperatrice d’Austria Sissi (Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach); personaggio che, più tardi (nel 1972, ossia 14 anni dopo l’ultimo film della trilogia), incarnò nuovamente diretta dal grande  Luchino Visconti  in  Ludwig . Con Visconti aveva già lavorato in  Boccaccio ‘70  (per l’episodio  Il lavoro ), dopo aver definitivamente abbandonato i ruoli di

Finzioni a corte

La Maria di Rohan di Salvadore Cammarano e Gaetano Donizetti è opera dalla musica piacevole, ma poco conosciuta. La storia è ambientata nella Francia del cardinale Richelieu e mette al centro la figura di Maria, contessa di Rohan, moglie - dalla dubbia fedeltà - del duca Enrico di Chevreuse.  Nello specifico, il testo narra del triangolo, dall’esito tragico, che vide come protagonisti di una storia di amicizia e corna gli stessi Maria ed Enrico e, con loro, Riccardo, conte di Chalais.  Il finale, si è detto, è tragico, ma, a differenza di altre opere donizettiane, Maria non impazzisce. Dopo una prolungata assenza, Maria di Rohan è tornata sui palcoscenici del Teatro Donizetti di Bergamo con un’edizione non del tutto felice, a causa, soprattutto, di un cast canoro che ha fatto storcere il naso (non a torto) a più di uno spettatore presente in sala. A salvare e rendere piacevole la serata la regia di Roberto Recchia che ha saputo far recitare i cantanti e ha ambientato la vicen