Una recita lunga una vita
Portata sulle scene a Parigi per la prima volta nel 1897, la pièce Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand oggi non ha più molto da dire ai contemporanei e la scelta di rappresentarla nuovamente rivela (più che nascondere) una certa pigrizia mentale di molti nostri teatranti (e di molto, troppo, pubblico). Una storia, quella messa in scena da Ronstand, che non sembra molto verosimile (a meno di non fare di Rossana una sorta di decerebrata), ma che, molto presumibilmente, è amata dai primi attori perché offre la possibilità di primeggiare sul palco a mo’ di vecchio capocomico. Ciò premesso, va detto che lo spettacolo presentato ieri al Teatro Donizetti di Bergamo per la regia di Daniele Abbado ha confermato (semmai ce ne fosse stato bisogno) che Cyrano viene ancora accolto favorevolmente dal pubblico, specie se a impersonarlo c’è un grande attore. Nei panni (Belle Époque) del guascone c’era Massimo Popolizio (sicuramente uno dei nostri attori più bravi) che ha saputo diver