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Visualizzazione dei post da gennaio, 2012

Nostra Signora del Risorgimento

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Ieri sera, al Teatro Sociale di Bergamo, Anna Bonaiuto ha dato voce alla principessa Cristina Trivulzio Belgioioso , portando in scena La Belle Joyeuse monologo di Gianfranco Fiore (anche regista dello spettacolo). Si tratta di un testo che ripercorre l’intensa vita della principessa che, nel fiore degli anni, ancorché minata dalla sifilide (passatale dall’amato marito Emilio di Belgiojoso, assiduo frequentatore di bordelli), si dedicò con passione e ardore alla nascita del nostro Paese. Fu, infatti, agitatrice, finanziatrice, spia, capopopolo, polemista, teorica e “principessa dei diseredati”.  Ella, accanto all’unità d’Italia, sostenne, infatti, anche il progresso del popolo che, prima che unito sotto un’unica bandiera, andava sfamato di cibo e cultura (al contrario di quanto pensavano molti dei nostri eroi risorgimentali, monarchici e aristocratici). Fu donna di salotto, ma anche cospiratrice.  Fu, allo stesso modo, attenta alle esigenze dei talenti artistici e a quella

Un racconto di strepitosa bellezza

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La tripla vita di Michele Sparacino di Andrea Camilleri edito da Rizzoli nel 2009 è un racconto di strepitosa bellezza, tanto surreale che potrebbe, benissimo, essere una storia reale.  Un testo che potrebbe essere metaforicamente messo su uno scaffale tra un romanzo di Luigi Pirandello e un testo teatrale di Samuel Beckett (due degli scrittori più amati in assoluto da chi scrive).

Ibsen inutilmente stravolto

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Nora alla prova da Casa di bambola di Henrik Ibsen è un’operazione drammaturgica di cui si fatica a comprendere la necessità.  Forse perché la stanca regia di Luca Ronconi non ha saputo infondere allo spettacolo la forza necessaria a dargli vita e concretezza. Nulla hanno potuto, poi, gli attori, seppure alcuni davvero assai bravi, prima tra tutti Mariangela Melato . No, proprio risulta difficile a chi scrive comprendere perché si sia dovuto intervenire sul testo di Ibsen stravolgendolo.  Ci si interroga, infatti, su quale sia la reale ragione per la quale si sia dovuto fingere che sul palcoscenico si stava provando Casa di bambola .  Forse quella di consentire a Mariangela Melato di interpretare due ruoli?  Forse si voleva mostrare al pubblico una volta in più la bravura dell’interprete?  Se la risposta a tali domande fosse affermativa, sarebbero davvero ragioni inadeguate e, per giunta, dall’esito poco felice: seppure, infatti, non si possa negare la bravura dell’attrice

Giovani marchette. Roma come Tangeri

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Nel 1950 Tennessee Williams dava alle stampe La primavera romana della signora Stone . Si tratta di un romanzo breve costruito come una serie di flash back che hanno la funzione di spiegare la scelta finale della protagonista. In esso l’autore racconta, infatti, come la signora Stone - attrice ritiratasi dalle scene a causa di sopraggiunti limiti di età per chi, come lei, ha basato il proprio successo sulla bellezza - inizi a rispondere ai segnali che le invia il corpo, riconoscendo una certa dignità ai richiami del sesso, fino ad allora inascoltati. E il sesso, per un’americana degli Anni Cinquanta, si incarna in bei giovanotti italiani, anzi, romani. La Roma postbellica è descritta dall’Autore come una città millenaria piena di fascino e di tentazioni. A Roma ci sono, infatti, giovani dall’indiscussa bellezza che, spinti dalla fame e dalla miseria, non esitano a prostituirsi con donne e con uomini. E i clienti, invariabilmente, sono americani/e facoltosi/e che, quando doves