Uno strepitoso chiacchiericcio
La donna della domenica di Fruttero e Lucentini è un libro strepitoso che non risente il peso del passare degli anni (fu scritto nel 1972), seppure in esso sia descritta una Torino che non esiste più (per ovvie ragioni di sviluppo socio-urbanistico). La Torino delle persone, però, quella – a grandi linee – c’è ancora (a giudicare dalle cronache). Una Torino di aristocratici, piccolissima borghesia impiegatizia e proletariato (o classe operaia che dir si voglia). Una Torino divisa tra l’accettazione e il rifiuto del diverso, sia esso il meridionale (detto “terrone” da coloro che sottolineano le differenze) o l’omosessuale (spregiativamente definito “cupio” da chi lo ritiene un deviato).