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Visualizzazione dei post da aprile, 2007

Un teatrino masturbatorio

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Le serve di Jean Genet racconta di una coppia di domestiche (sorelle tra loro) che – quando la padrona è assente – ritualizza il proprio disagio: a turno, infatti, ognuna delle sorelle interpreta il ruolo della padrona e della serva; ovvero le due donne mettono in scena, di sera in sera, le loro frustrazioni.  In tal modo esse tentano di eliminare la fonte del loro disagio.  Ecco, allora, che Claire e Solange (le due sorelle), aspettano il calar della sera e vestono a turno i panni di Madame e ne riproducono i gesti e le parole, nel doppio tentativo di santificare e uccidere la loro Padrona.  Madame, infatti, è, per le serve, sia una specie di santa che va venerata in ragione della sua eleganza, sia una prostituta d’alto bordo un po’ carogna che va uccisa per poter tornare a essere delle persone, al di là del proprio status lavorativo (di serve, appunto).  Genet, dunque, immagina un rito-teatro fatto di travestimenti e uccisioni simulate.  Un rito-teatro che va di pari

Tanti incontri

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Dopo aver pubblicato Cioccolata calda e Il bambino incantato   di Rachid O. ora Playground manda in libreria Tante vite del medesimo autore.  Si tratta di un libro di racconti di vita vissuta (come è nello stile autobiografico di Rachid O.).  Incontri fatti da Rachid a volte per caso, ma che hanno lasciato in lui un segno.  Certo, i segni più profondi sono quelli prodotti dal tempo, dalla condivisione di esperienze vissute nel corso degli anni.  E non è un caso, forse, che il libro si apre con un “incontro” davvero speciale ed emozionante: quello con “lo zio”.  Uno zio triste, quello di Rachid, vittima di frequenti crisi depressive che non gli impediscono, però, di amare il piccolo “nipote”. Uno zio che, però, muore giovane…  Uno zio che, in realtà, non era un vero zio, ma un amico molto speciale del padre di Rachid che, alla notizia della morte del suo “fratellino”, manifesta un lutto stretto, si vorrebbe dire coniugale. Quello di Rachid non è l’unico zio ch