Post

Visualizzazione dei post da novembre, 2012

Una Serata senza pathos

Ieri sera, al Teatro Donizetti di Bergamo, è andata in scena la prima nazionale del balletto Soirée Ravel... Boléro su musiche di Maurice Ravel , la coreografia di Adriana Mortelliti e l’interpretazione dei danzatori del Balletto di Milano. Lo spettacolo, forse perché ancora in fase di rodaggio, è parso piuttosto privo di quel pathos necessario a coinvolgere appieno lo spettatore.  Le coreografie erano alquanto “insipide” ed è sembrato che non sapessero (o volessero) sviluppare alcuni spunti visivi interessanti, come, ne La Valse del secondo tempo, l’uso delle sedie che sarebbe potuto diventare motivo di movimenti originali da parte dei danzatori, ma sono rimaste... sedie. Neppure l’esecuzione del Bolero ha dato una sterzata emotiva alla serata... Per quanto riguarda l’esecuzione dei giovanissimi danzatori essa è apparsa, in alcuni casi, un po’ acerba, anche se il carattere prevalentemente corale delle coreografie ha impedito agli interpreti di poter

Un Voltaire di stringente attualità

Immagine
Il Trattato sulla tolleranza scritto da Voltaire nella seconda metà del Settecento (nel 1763 per la precisione) è - ahinoi - ancora (o di nuovo) di stringente attualità. Oggigiorno, parlare e invocare la tolleranza religiosa sembra non solo attuale, ma addirittura “rivoluzionario”. Infatti, sono troppe le confessioni religiose che si combattono l’un l’altra o che condannano e perseguitano coloro che non seguono i dettami da loro imposti. Sul soglio pontificio, ad esempio, siede un papa che ha fatto della lotta al relativismo culturale una bandiera, a scapito, ovviamente, della tolleranza che è parente stretta del relativismo.  Per non parlare di alcuni capi religiosi islamici che pare vedano nella distruzione delle altre confessioni religiose il loro obiettivo primario... Tollerare, diceva Voltaire, invece, dovrebbe essere proprio di un religioso (che dovrebbe vedere nell’altro un fratello) e non solo del cittadino che segue la Ragione 1  e che quind

Chapeau a Ian McEwan

Immagine
Avvertenza: nel testo che segue si fa riferimento all’ultimo capitolo del romanzo. Miele di Ian McEwan è diviso in ventidue capitoli editi da Einaudi. Leggendo i primi ventuno capitoli, chi scrive ha avuto l’impressione di non trovarsi in mano un romanzo di McEwan o, quantomeno, di star leggendo un libro in cui l’Autore non era riuscito a raggiungere i propri standard che sono assai alti, dato che si sta parlando di uno degli scrittori contemporanei più importanti del Mondo che ha saputo regalare ai lettori autentici capolavori quali, ad esempio, Cortesie per gli ospiti , Il giardino di cemento , Lettera a Berlino , Chesil Beach ... La sensazione di trovarsi in mano un libro modesto era dovuta a diversi fattori. Innanzitutto il lettore accorto non può non percepire l’esistenza di una sorta di “filtro” che lo separa della voce narrante femminile (quella della protagonista) e sospettare che l’Autore non sia a proprio agio assumendo il punto di vista

Un "Così fan tutte" sensuale e promiscuo

Immagine
Ambientato dal regista Francesco Bellotto negli Anni Cinquanta del Novecento, anni in cui il pudore e la sensualità coesistevano, Così fan tutte di Lorenzo Da Ponte e Wolfgang Amadeus Mozart allestito nell’ambito del Bergamo Musica Festival Gaetano Donizetti è spettacolo ben riuscito.  Merito sia della regia, sia della direzione musicale del Maestro Stefano Montanari  (molto apprezzata dal pubblico) e sia del cast canoro. La regia di Bellotto ha puntato sugli aspetti sensuali del testo: i movimenti, la gestualità e la prossemica degli interpreti miravano a sottolineare il confine (spesso scavalcato) tra il pudore e il decoro di facciata e la gioia di una sensualità a volte anche promiscua. Già dalla sinfonia iniziale (che sfocia nel Primo Atto), ad esempio, il clima è quello di una libertà dei corpi che va ben al di là della morale borghese, dato che il regista traspone l’azione in una via di malaffare di Napoli (con tanto di prostitute e marinai rissosi), qu