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Visualizzazione dei post da luglio, 2017

La personalità complessa di Sherlock Holmes

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Il segno dei quattro del 1890 è il secondo romanzo di Arthur Conan Doyle con protagonista Sherlock Holmes .  Esso, al suo primo apparire, ebbe enorme fortuna in Inghilterra e in America. Oggi resta una piacevole lettura estiva, soprattutto per quanti vogliano conoscere più da vicino la personalità complessa del protagonista, già parzialmente descritta in Uno studio in rosso . Il segno dei quattro inizia con la descrizione di come Holmes si inietti nell'avambraccio muscoloso una dose di cocaina. Una scena alla quale, da mesi, tre volte al giorno, il dottor Watson assiste con un senso di impotenza. Una pratica, quella dell’assunzione di droghe, che Holmes giustifica affermando che gli stimola i processi cerebrali e l’aiuta a combattere la noia profonda in cui cade quando non ha casi da risolvere. Oggi l’assunzione di droghe può sembrare un fatto assai lontano dalla razionalità, ma non era così alla fine dell’Ottocento. In quel periodo, infatti, non solo si riteneva

Un saggio in forma di romanzo

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Uscito nel 2015 Numero zero è l’ultimo romanzo di Umberto Eco , deceduto l’anno seguente. Si tratta di un’opera di narrativa godibilissima e di facile lettura in cui il grande romanziere racconta la storia di un nascente quotidiano di cui si devono preparare 12 numero zero in un anno. Un giornale pensato per dare più di un pensiero a coloro che frequentano “il salotto buono della finanza” a beneficio dell’editore che, in quel salotto, vuole sedere. In altre parole, il quotidiano ha come funzione principale quella di far nascere sospetti e lanciare occulte minacce, il tutto fingendo di voler raccontare i fatti senza guardare in faccia a nessuno. Per preparare i numeri zero i giornalisti vengono invitati a pensare a delle “inchieste”.  Uno di loro scava nella Storia e crede di aver scoperto che il passato non si è svolto come è stato raccontato.  Secondo tale giornalista, Mussolini non sarebbe affato morto. Al suo posto sarebbe stato fucilato un sosia, mentre Mussolini

La prima versione de Il Ritratto di Dorian Gray

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De Il ritratto di Dorian Gray esistono due versioni differenti. La prima venne pubblicata nel 1890 dalla rivista “Lippincott’s Monthly Magazine”, mentre la seconda vide la luce l’anno seguente edita in volume. La versione del 1891 differiva dalla precedente in quanto Oscar Wilde vi aveva aggiunto ben sei capitoli nuovi e aveva sdoppiato l’ultimo in due capitoli diversi.  Se la prima versione contava 13 capitoli in tutto, la seconda, quindi, ne presentava 20. La seconda versione è quella oggi abitualmente commercializzata in Italia. La prima versione del romanzo è decisamente un capolavoro . Rapida e veloce narra la vicenda dall'inizio alla fine non dando riposo (né piena soddisfazione) alla curiosità del lettore. La storia è nota: Dorian Gray, bellissimo adolescente, posa per il pittore Basil Hallward che - segretamente - è innamorato di lui.  L’ultimo giorno di posa, nello studio di Basil si presenta Lord Henry Wotton, buon amico del pittore che resta affasc