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Visualizzazione dei post da ottobre, 2018

Chi sei tu? | Il Ruy Blas de Il Mulino di Amleto

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Barbara Mazzi e Yuri D'Agostino Il Teatro Fontana di Milano ha ospitato in questi giorni la compagnia torinese Il Mulino di Amleto che ha portato in scena il Ruy Blas di Victor Hugo per la regia di Marco Lorenzi . Uno spettacolo molto bello, recitato assai bene e con una regia intelligente e moderna. Un gruppo di sei attori assai affiatato ha dato vita al Ruy Blas prendendosi delle licenze, ma rispettando in modo totale quella che è l’essenza del dramma di Hugo: un’indagine sull'identità. Licenze che hanno fatto diventare lo spettacolo un lungo flash back esplicativo della scena finale; che hanno ridotto sensibilmente il numero dei personaggi; che hanno contratto il dramma riassumendo alcune scene e facendole narrare dagli attori stessi… Licenze che hanno reso il Ruy Blas un’opera contemporanea al punto che, quando si parla della crisi economica e morale della Spagna del Seicento, si ha l’impressione che, in realtà, ci si stia riferendo all'Italia di

La forza della parola

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L’ora più buia di Joe Wright è un gran bel film che descrive gli sforzi compiuti da Winston Churchill per convincere l’ala più recalcitrante del suo partito a combattere contro Adolf Hitler, invece di trattare con lui. Churchill, infatti, è assolutamente convinto che trattare con il nazista Hitler e con «il suo lacchè» fascista Mussolini porti il Regno Unito a un futuro di sottomissione, mascherata da indipendenza. Per convincere coloro che vorrebbero trattare con Hitler che con il nazista non si tratta, Churchill discute, si incazza, elabora e pronuncia discorsi alla Nazione, assume decisioni spericolate (che, però, si riveleranno essere geniali) nella convinzione che per la libertà si debba tentare l’impossibile. La sua fiducia nella forza della parola è totale, al pari di quella di certi personaggi shakespeariani. Meno forte, invece, la fiducia in se stesso, tanto che ha bisogno di qualcuno che lo conforti e lo sostenga: la moglie, il re Giorgio IV e persino la sua

Mi chiamo Ruy Blas

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Scritto da Victor Hugo nel 1838 - e rappresentato per la prima volta nel novembre di quell’anno - il Ruy Blas è un classico del teatro e, per tale motivo, la sua vicenda è nota: per vendicarsi della Regina di Spagna il nobile Don Sallustio ordina al suo servo Ruy Blas di assumere le sembianze del nobile decaduto Don Cesare con le quali accedere a corte e far innamorare di sé proprio la regina (di cui Ruy Blas è già perdutamente innamorato). L’intenzione di Don Sallustio è di rivelare la tresca tra sua maestà e un servo in modo da scatenare uno scandalo tale da costringere la regina a lasciare il trono. I suoi piani, però, non andranno tutti per il verso giusto… Ciò per cui vale la pena, oggi, riprendere il Ruy Blas , a parere di chi scrive, è la modernità dei due personaggi principali: la Regina e Ruy Blas. Se, infatti, i due coprotagonisti Don Sallustio e Don Cesare sembrano caratteri abbastanza stereotipati (il primo tutto malvagità e il secondo fatuità con lampi di

L'undicesima stagione di X-Files

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L’undicesima stagione di X-Files riparte (e non poteva essere altrimenti) da dove è terminata la decima e aggiunge un colpo di scena al colpo di scena con il quale si era conclusa l’ultima puntata della stagione precedente. Si riparte, dunque, riprendendo sia le ricerche del figlio della coppia Mulder-Scully, sia con i tentativi di contrastare i piani messi in atto da chi vuole distruggere il genere umano. Tra un episodio e l’altro della trama “principale” (quella che coinvolge i due agenti anche a livello di biografia personale), si inseriscono altri episodi più vicini al filone dei fenomeni paranormali che a quello cospirazionista-ufologico (che, a parere di chi scrive, è quello meglio condotto dagli autori della serie). Vi è poi un episodio lontano sia dal filone cospirazionista-ufologico, sia da quello dei fenomeni paranormali: il settimo, dedicato all'Intelligenza Artificiale che vede Fox ( David Duchovny ) e Dana ( Gillian Anderson ) lottare contro device e

Il viaggio interiore di un'anima tormentata

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La traversata. Tra maschere e silenzio di Aurora Amico è un viaggio interiore da un punto di partenza in cui un’anima tormentata vede tutto nero a un punto d’approdo in cui si dà voce e possibilità alla speranza. Scritto con una prosa ricca e articolata, il viaggio descrive una serie di personaggi (oltre a quello principale) dando, raramente, loro direttamente la voce, ma il più delle volte negando loro non solo la voce, ma perfino un’esistenza autonoma oltre quella necessaria per la descrizione stessa. In altre parole, i personaggi di “contorno” vengono descritti non per renderli attori di una qualche azione che porti a uno sviluppo della trama, ma per il semplice gusto di descriverli, di “smascherarli” di fronte al lettore. E ciò si fa non solo per mettere in rilievo l’uso disinvolto che i “personaggi” fanno delle maschere che indossano per non mostrarsi nudi agli altri (e men che meno a loro stessi), ma anche perché lo sviluppo del libro/viaggio non avviene grazie a u

La decima stagione di X-Files

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La decima stagione di X-Files è andata in onda nel 2016 dopo un’interruzione di 14 anni dall'ultimo episodio della nona stagione (trasmessa, appunto, nel 2002).  Nel frattempo al cinema sono approdati due film: nel 1998 X-Files - Il film (tra la quinta e la sesta stagione) e nel 2008 X-Files - Voglio crederci . La decima stagione torna, forse non inaspettatamente, e ritrova i due agenti Fox Mulder ( David Duchovny ) e Dana Scully ( Gillian Anderson ) maturati ma non sconfitti o arresi. Anzi, i due agenti sono pronti a riprendere in mano le indagini nel mondo del paranormale e dei complotti per tentare di dipanare quella matassa che era rimasta intatta anni prima, quando il loro ufficio era stato chiuso. La stagione, a parte il terzo episodio del tutto fuori contesto, è compatta e può essere seguita non solo da coloro che hanno visto le stagioni precedenti, ma anche da chi, per la prima volta, si avvicina alla serie: ogni fatto precedente, infatti, viene ricordato

Il grande ritorno di Loredana Bertè

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Già dopo il primo ascolto il nuovo disco di Loredana Bertè conquista il cuore di chi ascolta il rock d’abitudine e di chi (come chi scrive) segue la cantante da sempre. LiBertè è trascinante sia perché ha un sound aggressivo ma contemporaneamente orecchiabile; sia per i testi che sono pieni di riferimenti a problemi sociali seri, all'attualità e alla biografia della Bertè; e sia (ultimo ma non ultimo) per la voce della Bertè, forse mai così “educata” (termine che sembra un’eresia riferito alla grande rockstar). Gli autori sono molti e noti: oltre alla stessa Bertè, vanno ricordati almeno Ivano Fossati , Fabio Ilacqua , Gaetano Curreri e Maurizio Piccoli . Tra le canzoni piace segnalare il grande successo estivo Non ti dico no cantato dalla Bertè assieme ai BoomDaBash ; LiBertè ; Maledetto Luna-park ; Messaggio dalla Luna e Tutti in Paradiso . Tutte le canzoni, comunque, sono davvero assai belle e contribuiscono al grande ritorno di Loredana Bertè. Se ne consi