Il Grigio con Fausto Russo Alesi
Il Grigio di Giorgio Gaber e Sandro Luporini è un monologo scritto alla fine degli anni Ottanta che narra dell’incontro-scontro tra l’io narrante – un uomo di mezza età che decide di lasciare tutto e andare a vivere da solo – e Il Grigio, metaforicamente incarnato da un topo, bestia intelligente e scaltra, per quanto ripugnante. Ovviamente, per l’uomo Il Grigio è una presenza inquietante che va eliminata: fuori dalla sua casetta nuova e linda; fuori dalla sua vita, meno linda della casetta (un matrimonio fallito, un figlio legittimo che sostanzialmente non ama, un’amante per cui non prova più trasporto e una bambina che non vuole riconoscere anche perché non è certo di esserne il padre). Tra quest’uomo e l’intruso non può, quindi, non nascere lo scontro; una lotta senza esclusioni di colpi che termina senza vincitori o vinti: con l’intruso (Il Grigio, ossia la mediocrità della vita quotidiana), conviene conviverci, per tornare alla vita dopo aver visto il baratro. L’int