La società dei visibili | Note su L'uomo invisibile
Da più parti si è assai insistito sull’aspetto umoristico de L’uomo invisibile di H.G. Wells , mettendo quasi in ombra il fatto che si tratta, pur sempre, di un’opera appartenente al genere fantascientifico. Ora, se è vero che uno dei pregi della speculative fiction è quello di saper “parlare” ai lettori contemporanei di loro stessi e delle loro “costruzioni sociali” , allora, nella lettura de L’uomo invisibile , si farebbe bene a concentrare maggiormente l’attenzione più che sugli aspetti umoristici, su quelli inquietanti e dark che esso “disvela”. In poche parole e per punti (questa è pur sempre solo una “nota”), si vuole portare l’attenzione sul fatto che Wells pone alla base del suo romanzo il fatto che la nostra è una società basata e costruita sull’essere visti . I componenti di tale società (ossia noi stessi al pari dei lettori del 1897, data di uscita del romanzo), si comportano da esseri “civili” quando si trovano “in pubblico” e sono, quindi, consapevoli di essere visti