In nome dell'Amore | Poirot sul Nilo


Romanzo giustamente tra i più noti della grande Agatha Christie, Poirot sul Nilo (anche noto come Assassinio sul Nilo) è un giallo tutto sommato anomalo. 

Si pensi, ad esempio, che il primo omicidio viene compiuto solo dopo 12 capitoli, molti dei quali, tra l’altro, non ambientati sul Nilo, ma altrove.

Capitoli nei quali vengono illustrati i moventi e tratteggiati i profili psicologici di tutti i personaggi.

 

La Christie, nel romanzo, infatti, pare giocare “a carte scoperte” con il lettore e gli fornisce da subito (mettendoli in bella mostra) le chiavi per risolvere i vari misteri che si intrecciano nella trama; ma, nonostante ciò, il lettore si lascia comunque sviare e condurre altrove.

Sapienza insuperabile dell’Autrice!


Una trama principale (legata al primo omicidio) alla quale si intrecciano altre sottotrame che rivelano come molti dei personaggi sono tutto fuorché delle “brave persone”, nonostante appartengano al jet set internazionale.

Cleptomani; beoni; ladri veri e propri; agitatori politici; truffatori; ricattatori e assassini… sono pochi i personaggi del romanzo che si salvano!


Un romanzo in cui il dialogato la fa da padrone e in cui - come già in Assassinio sull’Orient Express, qui citato esplicitamente - Poirot è disposto a chiudere un occhio, questa volta in nome dell’Amore (mentre nel precedente romanzo aveva chiuso entrambi gli occhi in nome della Giustizia). 


Anche la scena finale del romanzo è anomala: un vero e proprio coup de théâtre del tutto inaspettato per i lettori, perché si svolge a misteri svelati.

Inaspettato per tutti, ma non per Poirot che, esplicitamente interrogato in merito da una dei personaggi, afferma di essersi atteso quell’epilogo, perché, a suo dire, «buona parte delle grandi storie d’amore sono tragedie».  


Un romanzo da leggere con gusto.


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