Senza infamia e senza lode

A volte il gusto antiquario della riscoperta/riesumazione di opere liriche pressoché dimenticate non produce gli effetti sperati: la valorizzazione presso il pubblico di dette opere. 
Ciò può darsi per una serie di ragioni, come, ad esempio, la sordità degli spettatori; oppure una cattiva realizzazione scenica; o anche perché le opere riesumate non valgono lo sforzo. 
È il caso delle due operine presentate ieri al Teatro Donizetti di Bergamo nell'ambito del Bergamo Musica Festival: ossia Amor ingegnoso di Simone Mayr e Il campanello di Gaetano Donizetti
Due operine che torneranno presto nei bauli di qualche direttore d'orchestra e di qualche irriducibile studioso e/o appassionato. 
L'oblio che il destino ha riservato a tali opere, infatti, sembra davvero meritato. 
Non che la loro melodia sia sgradevole, ma davvero esse lasciano il tempo che trovano: come dire che si tratta di opere senza infamia e senza lode.

A tentare l'operazione di rivalutazione delle due opere il Maestro PierAngelo Pelucchi (assai apprezzato dal pubblico) e il regista Enrico Beruschi, dal quale, forse, ci si sarebbe aspettati che avesse schiacciato il piede sul pedale dell'acceleratore comico, pur di dare un po' di linfa in più alle due opere. 
Ma, forse, là dove non c'è l'arrosto, il fumo, anche se speziato, non può ingannare a lungo.

Vero è che se le due opere fossero state eseguite da cantanti del calibro di una Callas, molto probabilmente ci si sarebbe dimenticati della pochezza dello spartito e si sarebbe rimasti affascinati dalla bellezza dell'interpretazione. 
Così non è stato: il cast canoro era dignitoso, ma non brillante e di loro si nomineranno solo Filippo Morace (Osmarino nell'Amor ingegnoso e Don Annibale nel Campanello), Gabriella Locatelli Serio (Fiammetta nell'opera di Mayr) e Maurizio Magnini (Enrico nell'opera di Donizetti) le cui esecuzioni sono state apprezzate dal pubblico che, invece, ha dissentito (giustamente) per la cattiva esecuzione canora offerta da Livio Scarpellini (Orosmondo nella prima opera).
Belli i costumi di Angelo Sala.
La serata non vale il costo del biglietto.

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