La più checca di Roma

Più riguardo a Alla fine di questo libro la mia vita si autodistruggeràAlla fine di questo libro la mia vita si auto-distruggerà del noto blogger Insy Loan (pseudonimo di Alessandro Michetti) è un romanzo (autobiografico) scritto con intelligente ironia e con spassosa verità.
Al centro della narrazione c'è Alessandro, un ragazzo di Chieti che, raggiunta la maggiore età, si trasferisce a Roma con la scusa di dover studiare all'Università. L'obiettivo principale del giovane non è certo la laurea (che non conseguirà, nonostante giunga a un esame dal traguardo), bensì quello di diventare un cittadino metropolitano e, soprattutto, quello di vivere appieno e serenamente la propria sessualità. E a Roma Alessandro si rivolge al circolo omosessuale Mario Mieli sia per iniziare il suo tragitto verso una piena accettazione di sé, sia, soprattutto, nella speranza di trovare un ragazzo con cui perdere la propria verginità. La sua passione da militante cresce con il tempo e, di pari passo, cresce anche la sua conoscenza dei locali gay della capitale. Conoscenza e frequentazione che lo porteranno a raggiungere un traguardo non perseguito, ma rivendicato con ironia una volta tagliato: quello di essere definito “la più checca di Roma”.
Il romanzo di Insy Loan racconta le esperienze di Alessandro con un pizzico di provocatoria sincerità. E la provocazione non nasce certo dal fatto che quelli raccontati siano fatti capitati a un gay, bensì per il fatto che ciò che è vissuto dal protagonista e dai suoi amici non è mai percepito dal lettore come qualcosa di sconveniente o estremo, bensì, tuttalpiù, come un fatto spiritoso. In altre parole, la sincerità e la lievità con cui Insy Loan conduce il racconto, fanno sì che il lettore percepisca il narrato come divertente e non come un fatto riconducibile alla sfera della trasgressione o della marginalità. Neppure i racconti di vita dell'efebico e travestito Mario (detto/a Marie de Saint Laurent) vengono narrati/letti come, perlomeno, sconvenienti, ma come fonte di benevola ilarità. In definitiva, la giovialità della scrittura di Insy Loan, forse inconsapevolmente, è provocatoria e ottiene l'invidiabile risultato di essere mimeticamente militante.
Pare superfluo aggiungere che se ne consiglia vivamente la lettura e che si spera che la vita del protagonista non si auto-distrugga affatto alla fine del libro!

Commenti

Post più visti del mese

Il corpo nudo dello scrittore

La relazione atipica tra Holmes e Watson

Drogati di sostanze e di potere