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Visualizzazione dei post con l'etichetta graphic novel

I Borgia licenziosi di Jodorowsky e Manara

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Diviso in quattro tomi, I Borgia di Alejandro Jodorowsky e Milo Manara sono una lettura piacevole per quanto la trama, in molti punti, si allontani notevolmente dalla realtà storica. Licenze "poetiche", le loro, che si perdonano facilmente, non solo perché con tali “deviazioni” storiche i due autori riescono, paradossalmente, a restare “fedeli” all’essenza del “progetto” borgiano così come tracciato da Alessandro VI e da Cesare; ma anche perché con esse, in qualche modo, la vicenda complessiva della famiglia Borgia si “snellisce”, diventando più compatta e, in qualche modo, più gradevole per il lettore medio, presumibilmente più interessato ai risvolti licenziosi della vicenda che alla verità storica dei fatti. E di risvolti hot nei quattro albi di Jodorowsky e Manara ce ne sono parecchi e coinvolgono non solo gli appartenenti alla famiglia Borgia, ma anche altri personaggi storici che, a vario titolo, entrano in contatto con loro. Ecco, allora, Leonardo Da Vinci cedere ...

Il nome della rosa di Mananara | Vol. 1

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La traduzione grafica che Milo Manara sta compiendo de Il nome della rosa di Umberto Eco è imperdibile. Nel primo volume dedicato al capolavoro di Eco, Manara ha concentrato l’attenzione sull’azione investigativa del protagonista (quel Guglielmo da Baskerville che molto deve a Sherlock Holmes anche nel nome), tralasciando le dispute filosofiche ed ermeneutiche che nel romanzo tengono a lungo impegnati i personaggi principali. La trama, quindi, è costruita per porre in massima luce le doti di investigatore-ragionatore del protagonista (a cui Manara dona le sembianze di Marlon Brando), affiancato da Adso da Melk, giovane apprendista che, al pari di Watson, prende nota di ciò che avviene e lo rende pubblico. Non mancano, però, le digressioni storiche, come quella corposa dedicata alla vicenda di fra Dolcino che, come i lettori del romanzo certo ricordano, ha legami stretti con alcuni dei monaci presenti nell'abbazia in cui si svolge l’azione. E per narrare tali digressioni, Manara ...

Zerocalcare ti tiene incollato alla pagina

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Scheletri di Zerocalcare è davvero un gran bel romanzo in forma di graphic novel. Una storia in cui il protagonista (Zerocalcare stesso) racconta, con un lungo flashback, una serie di eventi successi a lui e ai suoi amici più stretti agli inizi del 2002. Storiacce di cui si conserva il ricordo sotto forma di scheletri nell’armadio… Ma, improvvisamente, nel 2020, i protagonisti di quelle storie si ripresentano sull’uscio di casa e i dubbi che erano rimasti in sospeso e le domande che non si era stati in grado di porre, tornano a farsi urgenti e attuali. Ormai è tempo di capire: ci si è fatti adulti; si è cambiati. Ma, forse, non si è imparato ad ascoltare e la fiducia negli altri non è tale da credere nel loro cambiamento e… si sbagliano le domande, ma, soprattutto, non si crede alle risposte. Un libro che racconta assai bene di come ancor più che cambiare, sia difficile accettare il cambiamento degli (e negli) altri, sia esso un mutamento radicale e di svolta definitiva con il passat...

Pasolini a fumetti

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Torna in libreria, dopo venti anni, il graphic novel Pasolini di Davide Toffolo . Un’opera che - nel centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini - può aiutare i giovani ad accostarsi al pensiero dello scrittore e cineasta e i più anziani a riavvicinarsi al Maestro. Nel graphic novel di Toffolo, infatti, c’è tutto Pasolini: le sue idee; le sue battaglie; la vita e l’opera. Un Pasolini che Toffolo “incontra” e “intervista” in luoghi “simbolo” (come Versuta; Bologna e Ostia) e che risponde con le parole autentiche di Pasolini. Parole contro , quelle di Pasolini: contro la piccola borghesia; contro il consumismo; contro l’omologazione… Un “incontro”, quello di Toffolo con Pasolini, destinato a trasformare il giovane e a lasciare in lui un segno forte. Quasi un “romanzo di formazione” il suo incontro con il Maestro. Un Maestro di cui, tra l’altro, "re-interpreta" la sceneggiatura-a-fumetti che Pasolini realizzò per La Terra vista dalla Luna . E sono le uniche tavole in cui c’...

La mitologia familiare di Zerocalcare

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Ogni famiglia ha la sua storia fatta di racconti reiterati di generazione in generazione che, a volte, si trasformano in una sorta di mitologia familiare. In Dimentica il mio nome Zerocalcare ha attinto alla mitologia familiare e ha dato vita a un grafic novel che parte dalla morte della nonna per arrivare a sbrogliare matasse psichiche e grumi emotivi del protagonista della storia (lo stesso Zerocalcare). Una storia di incubi, fantasie e verità che descrive le vicende di una famiglia un po’ sui generis, ma, paradossalmente, molto comune: una famiglia piena d’amore. La narrazione grafica di Zerocalcare si caratterizza per l’uso del gergo giovanile romanesco e tavole in cui il testo spesso “tracima”. Tavole “piene” popolate da personaggi appartenenti al mondo umano, animale e della fantasia. Tavole in bianco e nero, dove le rare “macchie” di colore diventano segni identitari funzionali allo sviluppo della trama. Una narrazione, quella di Zerocalcare, personalissima e condita da citazi...

Il Caravaggio di Manara

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Milo Manara ha ricostruito la vicenda biografica di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio in due albi distinti. Nel primo, Caravaggio. La tavolozza e la spada viene raccontata l’ascesa artistica di Caravaggio a Roma tra il 1592 e il 1606, anno della fuga in seguito all’omicidio (durante un duello) di Ranuccio Tomassoni. Nel secondo, Caravaggio. La grazia , invece, Manara ripercorre le tappe della fuga del pittore da Roma nel 1606 (inseguito da una condanna capitale), prima verso Napoli, poi in direzione di Malta e da qui verso Siracusa, per approdare nuovamente a Napoli, da cui parte alla volta di Roma (dove spera ricevere la grazia) per morire su una spiaggia di Porto Ercole nel 1610. Due graphic novel avvincenti che seguono abbastanza fedelmente la biografia di Caravaggio (così come ricostruita dagli studiosi contemporanei), e nelle quali Manara si prende poche licenze artistiche (come, ad esempio, l’invenzione del personaggio di Ipazia nel secondo albo). Du...

La Shutter Island italiana

Shutter Island , il bel romanzo di Dennis Lehane , ha ispirato la graphic novel omonima di Stefano Ascari (sceneggiatura) e Andrea Riccadonna (disegni), da febbraio scorso in libreria per i tipi delle Edizioni BD. Come ci si aspetta dal genere, la graphic novel presenta il romanzo originale in modo assai “prosciugato”: diretta e concisa, tiene i fatti salienti ed elimina tutto il resto. Lo sceneggiatore usa, quasi alla lettera, molti dialoghi originali e, solo pochissime volte, riassegna ad altri personaggi ciò che, nel testo originale, era affidato ad alcuni comprimari. La scelta è dettata dalla necessità proprie del genere fumettistico e pare sempre appropriata. Il tratto del disegno che riproduce la realtà è chiaro e punta molto sui primi piani e, a volte per intere sequenze, sui dettagli: il senso che si percepisce è quello del confronto/scontro tra i personaggi e della velocità del loro scambio dialogico. Il disegno, invece, delle parti oniriche (affidato a Maurizio Ros...