The Post | L'indipendenza della Stampa


The Post di Steven Spielberg con Meryl Streep e Tom Hanks è davvero un gran bel film.

Non tanto perché in esso viene ricostruito lo scandalo dei “Pentagon Papers” (di cui in Italia si conosce poco), quanto perché è una pellicola assai ben diretta e recitata ancora meglio, in cui viene messo in rilievo il ruolo della Stampa nella società e, parallelamente, quello delle Donne.


Spielberg, da gran Maestro della cinematografia, usa un ritmo serrato per raccontare gli eventi e sa dove sintetizzare con pochi fotogrammi e, dove, invece, approfondire la materia, in modo che lo spettatore possa meglio comprendere le scelte sofferte dei protagonisti.

Ma, soprattutto, il Maestro di affida completamente all’arte recitativa dei suoi protagonisti.


Meryl Streep è semplicemente superba.

Riesce, nel corso del film, a rendere palese il mutamento di carattere del suo personaggio (la mitica proprietaria del “Washington Post” Katharine Graham): da donna abituata a retrocedere di fronte al potere esercitato dagli uomini a donna manager, assolutamente in grado di gestire una grande azienda editoriale.

Una recitazione “in levare” e senza “sbavature”, ma assolutamente carismatica, da grande attrice qual è.


Tom Hanks impersona bene il direttore del “Washington Post” Benjamin Bradlee, ma resta un passo indietro rispetto alla Streep.

Anche lui riesce a esprimere il tormento del suo personaggio, diviso tra la voglia competitiva dello scoop e il realizzare che la sua editore sta per mettere a repentaglio tutto quello che possiede pubblicando le notizie di cui sono venuti a conoscenza.


Sì, perché il film mette in luce quanto sia difficile il mestiere del giornalista e dell’editore di giornale.

Persone che, prima di decidere di pubblicare una notizia, devono tenere conto di molteplici aspetti, oltre a prefigurare le conseguenze che essa può generare.


Nello specifico del film, la scelta che l’editore deve fare è se continuare a essere “amico” dei potenti o mettersi “al servizio” dei lettori. 

La Graham, andando contro il volere di coloro che con lei sedevano nel Consiglio di amministrazione del suo giornale, decise di mettersi al servizio dei governati, smettendo di andare a braccetto con i governanti.

Una decisione che, non solo la rese un editore indipendente e coraggiosa, ma anche un donna di potere, capace di prendere decisioni in autonomia, fronteggiando il potere maschile.


Un gran bel film di cui si consiglia la visione.


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