La morte di Holmes


I racconti della raccolta di Arthur Conan Doyle intitolata Le memorie di Sherlock Holmes sono ancora una lettura piacevole e stimolante.

In essa appare sia il racconto del primo caso risolto da Holmes, sia quello che - nelle intenzioni dell’Autore - sarebbe dovuto essere l’ultimo.


La raccolta, inoltre, è interessante anche per il fatto che in essa appaiono per la prima volta sia Mycroft, il fratello di Holmes, sia Moriarty, criminale dalla mente geniale.

Entrambi hanno un’intelligenza pari (e, per quel che riguarda Mycroft, forse superiore) a quella di Holmes che si sente in qualche modo stimolato a dare di più proprio per restare “in gara”.


Nella raccolta, infine, viene ulteriormente descritto il carattere del tutto eccezionale del noto investigatore.

Un uomo contraddittorio come pochi: eccelle nella boxe e nella scherma, ma odia l’attività fisica; è razionale e deduttivo, ma esalta l’immaginazione in quanto strumento necessario per risolvere i casi; cocainomane e disordinato, ma in grado di catalogare e memorizzare i più insignificanti dettagli e, infine, privo di calore umano e non interessato alle donne, ma sicuramente amico vero e disinteressato del dottor Watson.


Il racconto più bello della raccolta è l’ultimo, nel quale è descritta la morte dell’investigatore che, lottando contro Moriarty, cade con lui in una cascata.

Da leggere.


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