Stringimi a noi. I messaggi di Virnessa

Virnessa Woolf è lo pseudonimo di una bella donna che conosco.
Di una donna che ho sempre visto sorridente e solare. Madre felice.
Virnessa Woolf è una poetessa che svela in Sussurri e grida edito da Aracne solitudini dolorose che, in modo del tutto superficiale, non sospettavo.
Le poesia di Virnessa sono messaggi.
Messaggi dedicati a persone che le stanno vicino; persone che ama.
Messaggi che, a volte, sono comprensibili completamente solo da chi li ha ricevuti. Altre sono evidenti e possono anche trafiggere il lettore, rendendolo compartecipe e, in qualche modo, parlandogli, oltre che di Virnessa, anche di se stesso.
Stamani
stavo per buttarmi giù
quando mi sono ricordata
dei gerani.
D’annaffiarli.
Una solitudine, quella di Virnessa, permeabile al mondo. La poetessa, cioè, è aperta a ciò che la circonda e se ne fa partecipe. In una condivisione che può diventare osmosi.
Stamani il mondo
mi è caduto dentro.
[...]
Una solitudine che, pare di capire, si stempera nell’amore. Amore di donna. Amore di sorella. Amore di madre...
E così
son caduta in te
e in te mi sto
diluendo.
Amore che rende due persone una cosa sola: «Stringimi a noi» si legge in una delle poesie del libro. Un verso che è un mondo; una dichiarazione d’amore semplice e totale.

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