Le lettere di un adolescente problematico

Ragazzo da parete di Stephen Chbosky edito nel 2006 da Frassinelli  (e ora riportato in libreria da Sperling & Kupfer con il titolo Noi siamo infinito) è un bel romanzo che non ha perso smalto con il passare degli anni.
Protagonisti ne sono degli adolescenti americani legati da vincoli d'amicizia, le cui vicende sono raccontate da uno di loro: Charlie, il ragazzo da parete del titolo.
Il titolo allude a quei ragazzi che, durante una festa, restano attaccati alla parete perché, timidi come sono, non partecipano alle danze.
Charlie, che si racconta a un estraneo con una serie di lettere (il libro è, infatti, un romanzo epistolare) non si limita a non partecipare alle danze, ma non partecipa neppure alla vita. O, meglio, consapevole di  essersi fino allora limitato a osservare gli altri, si sforza di prendere parte alla vita frequentando un gruppo di adolescenti all’ultimo anno di liceo, mentre lui è al primo.
Pian piano che il lettore “sfoglia” le lettere di Charlie acquista consapevolezza che il ragazzo è assai più problematico degli altri adolescenti che frequenta e la ragione sta nei disturbi mentali di cui soffre dall’età di sette anni.
Al compimento del settimo anno, infatti, nella vita di Charlie si è verificata la tragedia di cui si sente, in qualche modo, responsabile e che gli procura enormi sensi di colpa: la sua adorata zia ha avuto un incidente d’auto mortale il giorno del di lui compleanno, mentre si recava al centro commerciale per comprargli un regalo.
Charlie, durante il primo anno di liceo, si sottopone anche a delle sedute dallo psichiatra, ma pare che esse non sortiscano grandi effetti.
Benefici, invece, ne ha dalla frequenza con il gruppo di amici che lo accetta e lo integra nonostante le sue “stranezze”; la sua enorme emotività e l’aggressività che, però, riesce abbastanza a controllare.
Due sono i ragazzi con cui lega maggiormente: Patrick, omosessuale dichiarato, e Sam, la sua sorellastra, di cui Charlie si innamora.
Oltre a Charlie, sono bene tratteggiati anche alcuni degli altri coprotagonisti della storia, tra cui la sorella di Charlie; Sam e Patrick che vive una relazione segreta con con Brad, il quarterback della squadra della scuola; relazione che si interrompe bruscamente quando il padre di Brad scopre i due ragazzi a letto assieme e ha una reazione assai violenta...
Il disagio mentale di Charlie è raccontato con tatto dall’Autore che non definisce mai esattamente di cosa soffra il protagonista del romanzo (anche se a un certo punto parla di comportamenti passivo-aggressivi), e dosa con sapienza i fatti che lo hanno determinato.
Solo ad anno scolastico concluso (che coincide con la fine del romanzo), Charlie “ricorda” la ragione vera che lo ha portato a soffrire di disturbi mentali; ragione assai diversa dalla morte della zia e che qui non si svela.
Un romanzo, Ragazzo da parete, che negli USA è considerato un cult e che lo stesso Autore ha portato sullo schermo nel 2012 (da febbraio prossimo nelle sale italiane) con il titolo Noi siamo infinito e l’interpretazione di   Logan Lerman nel ruolo di Charlie, Emma Watson (Sam) ed Ezra Miller (Patrick).

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