Ciao sono Godot. Ho trovato questa intervista molto interessante... visto che recentemente mi è stato consigliato dal "mio editore" di partecipare a qualche premio. Sinceramente, io, non mi sono fidata troppo, non avendo questa gran fiducia nei "piccoli" premi letterari. Ad ogni modo Rina Gambini mi sembra dia degli ottimi parametri a cui attenersi per scegliere oculatamente... e per questo ti ringrazio!
Hermann Hesse Sono tanti gli scrittori che, anche in passato, si sono fatti fotografare completamente nudi . Ciò potrebbe sorprendere, specie se si pensa che molti degli scrittori di cui si parla erano assai famosi quando decisero di mettersi in posa senza veli. Ovvero, le loro fotografie nature non erano mosse pubblicitarie atte a renderli celebri (magari con uno scandaletto montato ad arte), ma erano scatti a persone celebri che accettavano (o chiedevano) di essere immortalate nude. Gabriele D'Annunzio Non è, ovviamente, possibile indagare le motivazioni che portarono ognuno di tali scrittori a scegliere di posare nudo. Vale la pena, però, riflettere che, probabilmente, nessun altro artista come uno scrittore (e con il termine si intende indicare anche il poeta) è abituato a mostrare se stesso al proprio pubblico di lettori . Abituato, se grande scrittore, a mettere a nudo la propria anima . Abituato, se sincero, a dare corpo alle emozioni . ...
Uno dei significati di Dissacrare , secondo il Vocabolario Treccani , è «riportare alla realtà e verità storica ciò che ha assunto valore religioso, o che comunque si riteneva non potesse essere messo in discussione». Ecco, Max Angioni con Mistero brutto. Il Vangelo secondo me , edito da Mondadori, dissacra in quanto (ri)mette in discussione alcuni fatti sui quali troppo spesso non ci si interroga più. E lo fa in modo assai piacevole, con l’ironia e il sarcasmo che i suoi follower sui social e il pubblico televisivo gli riconoscono. Va detto che alcuni capitoli del libro sono già noti al suo pubblico, in quanto Angioni li ha proposti come sketch in Tv o nei suoi canali social. Nulla di male: anche alla lettura essi non perdono il loro smalto. Questo in quanto i testi di Angioni fanno riflettere, oltre a far divertire. Infatti, subito dopo lo scoppio di riso, il lettore non può non dirsi che certe cose rilevate da Angioni le aveva pensate anche lui o - nel caso non vi avesse mai r...
ph. Stefano Vaja Noi siamo un minestrone (Imagine) di e con Paola Berselli e Stefano Pasquini del Teatro delle Ariette è la “dimostrazione” del fatto che l’immaginazione collettiva è potente , almeno a teatro. Il testo dello spettacolo racconta una storia, ma, per l’obiettivo che si vuole raggiungere, potrebbe benissimo raccontarne anche un’altra del tutto differente: ciò che conta, infatti, è l’unione, la collaborazione, che si crea tra attori e spettatori nel corso della rappresentazione . Una collaborazione che è rito . Rito religioso e arcaico, come doveva essere alle origini il fare Teatro . I due attori, quindi, sono due officianti e gli spettatori, che, letteralmente, “fanno quadrato” attorno ad essi, sono al contempo destinatari del rito e di esso co-officianti: infatti, affinché il miracolo si manifesti, è necessaria la loro immaginazione. E i co-officianti lo sanno. Inconsciamente, ma lo sanno: da subito mettono a disposizione dei due sacerdoti il potere della loro imm...
Ciao sono Godot. Ho trovato questa intervista molto interessante... visto che recentemente mi è stato consigliato dal "mio editore" di partecipare a qualche premio. Sinceramente, io, non mi sono fidata troppo, non avendo questa gran fiducia nei "piccoli" premi letterari. Ad ogni modo Rina Gambini mi sembra dia degli ottimi parametri a cui attenersi per scegliere oculatamente... e per questo ti ringrazio!
RispondiEliminaGrazie soprattutto a Rina Gambini! :-)
RispondiEliminaCiao e grazie
Danilo