Ciao sono Godot. Ho trovato questa intervista molto interessante... visto che recentemente mi è stato consigliato dal "mio editore" di partecipare a qualche premio. Sinceramente, io, non mi sono fidata troppo, non avendo questa gran fiducia nei "piccoli" premi letterari. Ad ogni modo Rina Gambini mi sembra dia degli ottimi parametri a cui attenersi per scegliere oculatamente... e per questo ti ringrazio!
Hermann Hesse Sono tanti gli scrittori che, anche in passato, si sono fatti fotografare completamente nudi . Ciò potrebbe sorprendere, specie se si pensa che molti degli scrittori di cui si parla erano assai famosi quando decisero di mettersi in posa senza veli. Ovvero, le loro fotografie nature non erano mosse pubblicitarie atte a renderli celebri (magari con uno scandaletto montato ad arte), ma erano scatti a persone celebri che accettavano (o chiedevano) di essere immortalate nude. Gabriele D'Annunzio Non è, ovviamente, possibile indagare le motivazioni che portarono ognuno di tali scrittori a scegliere di posare nudo. Vale la pena, però, riflettere che, probabilmente, nessun altro artista come uno scrittore (e con il termine si intende indicare anche il poeta) è abituato a mostrare se stesso al proprio pubblico di lettori . Abituato, se grande scrittore, a mettere a nudo la propria anima . Abituato, se sincero, a dare corpo alle emozioni . Abituato
Accabadora di Michela Murgia è un capolavoro assoluto. E questo anche grazie al fatto che la Murgia è una narratrice potente. Infatti, nella scrittura della Murgia acquistano una forza inedita pure quelle affermazioni che, avulse dal contesto narrativo, potrebbero sembrare frasi fatte. Ma è una narratrice potente soprattutto per le storie forti che racconta. E quella dell’accabadora di un paesino sardo della seconda metà del Novecento è una storia doppiamente forte, perché narra sia della pratica di “figli dell’anima” (ossia delle adozioni generate «dalla povertà di una donna e dalla sterilità di un’altra»); e sia della pratica dell’eutanasia. Un romanzo che si vorrebbe definire corale, se non fosse che una protagonista c’è: quella Maria “figlia dell’anima” dell’accabadora (ossia di colei che pratica l’eutanasia); unica nel paese a ignorare la verità sulla madre adottiva. Un romanzo, quello della Murgia, che, pur essendo vicino alla coralità per i tanti personaggi con diritto di par
Diviso in quattro tomi, I Borgia di Alejandro Jodorowsky e Milo Manara sono una lettura piacevole per quanto la trama, in molti punti, si allontani notevolmente dalla realtà storica. Licenze "poetiche", le loro, che si perdonano facilmente, non solo perché con tali “deviazioni” storiche i due autori riescono, paradossalmente, a restare “fedeli” all’essenza del “progetto” borgiano così come tracciato da Alessandro VI e da Cesare; ma anche perché con esse, in qualche modo, la vicenda complessiva della famiglia Borgia si “snellisce”, diventando più compatta e, in qualche modo, più gradevole per il lettore medio, presumibilmente più interessato ai risvolti licenziosi della vicenda che alla verità storica dei fatti. E di risvolti hot nei quattro albi di Jodorowsky e Manara ce ne sono parecchi e coinvolgono non solo gli appartenenti alla famiglia Borgia, ma anche altri personaggi storici che, a vario titolo, entrano in contatto con loro. Ecco, allora, Leonardo Da Vinci cedere
Ciao sono Godot. Ho trovato questa intervista molto interessante... visto che recentemente mi è stato consigliato dal "mio editore" di partecipare a qualche premio. Sinceramente, io, non mi sono fidata troppo, non avendo questa gran fiducia nei "piccoli" premi letterari. Ad ogni modo Rina Gambini mi sembra dia degli ottimi parametri a cui attenersi per scegliere oculatamente... e per questo ti ringrazio!
RispondiEliminaGrazie soprattutto a Rina Gambini! :-)
RispondiEliminaCiao e grazie
Danilo