I barboni sognano il denaro


La puttana dell’Ohio di Hanoch Levin con e per la regia di Mario Sala, Antonio Gargiulo e Stefania Ugomari di Blas, fino al 4 giugno in scena al Teatro Out Off di Milano, è spettacolo divertente, di cui si consiglia la visione.

Il testo di Levin oscilla tra un linguaggio estremamente triviale e metafore poetiche, popolato com’è da tre personaggi “al limite”, quali sono due barboni (padre e figlio) e una donna di strada (che non è la puttana del titolo che, invece, esiste solo nel racconto mitico del padre).


Un testo che parla di quanto possa essere difficile il rapporto padre-figlio; delle insicurezze maschili; del declino fisico dovuto alla vecchiaia; ma pure della ricerca (onirica) della felicità e del denaro o anche solo del calore che un sorriso può donare.

Il tutto passando tra l’azione e il racconto (quello dei sogni dei tre personaggi) che, inevitabilmente, a teatro si fa azione.


Testo assai bene incarnato dai tre attori su menzionati che hanno puntato a una comicità tutta fisica (a volte ricalcando quella delle “comiche” dei tempi del cinema muto); non dimentica dei momenti più propriamente “lirici” previsti dalla pièce.


Il risultato è assai convincente e il pubblico, al calar del sipario, ha dimostrato, con un lungo e insistito applauso, di aver gradito.

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