Intervista ad Alessandro Quasimodo in occasione dell'uscita del volume fotografico/biografico Alessandro Quasimodo, Dalla poesia al teatro a cura di Vittorio Del Piano.
H.G. Wells Pubblicato per la prima volta nel 1895, La macchina del tempo di H.G. Wells è un classico della narrativa fantascientifica. Il futuro distopico immaginato da Wells ha le radici ben radicate nell’Età Vittoriana e tende a mostrare al lettore quali potrebbero essere le conseguenze negative proprio dell’organizzazione sociale dell’epoca vittoriana. Come è noto, nel romanzo di Wells, il “Viaggiatore nel tempo” passa poco più di una settimana nell’Anno Domini 802701 e, tornato indietro alla sua epoca, racconta il suo vissuto a un gruppo di amici suoi ospiti, buona parte dei quali, alla fine della serata, si dimostra poco incline a credere a ciò che ha udito. Le esperienze fatte dal Viaggiatore non sono per nulla rassicuranti per i gentiluomini d’epoca vittoriana: gli esseri umani hanno perso la loro intelligenza e si sono create due specie distinte di uomini: gli eloi - discendenti diretti della classe dominante vittoriana - che vivono una sorta di eterna e svagata fanciullezz
Nella collana “I grandi processi della Storia” del Corriere della Sera è apparso, un po’ a sorpresa, un volume a firma di Andrea Dusio dal titolo Caravaggio. Rivalità artistiche e diffamazione . Lungi dall’essere un procedimento giudiziario epocale, quello raccontato da Dusio nel suo saggio fu un processo per diffamazione intentato nel 1603 dal pittore Giovanni Baglione contro il Caravaggio , Onorio Longhi , Orazio Gentileschi e il giovanissimo Filippo Trisegni . In ballo c’era l’onore del Baglione che, in alcuni versi da lui attribuiti al Caravaggio, al Longhi e al Gentileschi, veniva accusato di non essere un bravo pittore e di avere un rapporto poco chiaro con il pittore Tommaso Salini , detto Mao. La rivalità tra il Baglione e i pittori da lui accusati di diffamazione datava da qualche tempo prima e nasceva da questioni squisitamente artistiche-commerciali, riferite con puntualità da Dusio nel volume. Le carte del procedimento resterebbero d’interesse di pochi specialisti se in
Forse, più che di romanzo, per Controcorrente ( À rebours ) di Joris-Karl Huysmans bisognerebbe parlare di “catalogo”. Infatti, di capitolo in capitolo, il protagonista del libro, Des Esseintes, non fa altro che stilare lunghe e particolareggiate liste di ciò che gli piace e di ciò che ritiene brutto e volgare. Ne risulta, così, un catalogo di ciò che è eccentrico e lontano dal gusto comune, “controcorrente”, appunto. Sì, perché colui che stila le liste di ciò che vale la pena leggere (scegliendo nelle letterature latina e francese), guardare, ascoltare, odorare… è un uomo del tutto particolare che volontariamente sceglie di allontanarsi dalla società a lui coeva, in quanto la ritiene irrimediabilmente volgare. Un uomo nevrotico e fisicamente cagionevole che ama più la fantasia della realtà e sceglie di circondarsi di oggetti che possano stimolare la sua immaginazione. Va detto che le liste stilate da Des Esseintes sono sempre puntualmente esplicitate e, così, ne risulta un “catalogo
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