A lezione su Amleto da Lella Costa


Molte attrici si sono cimentate en travesti con il ruolo di Amleto. 
Quella forse più famosa fu Sarah Bernhardt. 
Amleto, infatti, è un ruolo che affascina attori e attrici per la complessità del personaggio, per la sua modernità, per la possibilità di recitare mentre si sta recitando (infatti il personaggio recita la follia per portare a termine la vendetta nei confronti dello zio).

Lella Costa in Amleto (di Lella Costa, Giorgio Gallione e Massimo Cirri) per la regia di Giorgio Gallione, presentato ieri al Teatro Donizetti di Bergamo, interpreta il personaggio del titolo e tutti gli altri. 
L'affermazione va specificata: Lella Costa non porta sul palcoscenico (un palco inclinato con al centro un vistoso cratere) l'Amleto di Shakespeare calandosi in tutti i personaggi: lo spiega e ciò facendo, interpreta i diversi ruoli (alcune battute significative, non tutto il testo, ovviamente). 
Ma pur limitando lo spazio concesso ai vari personaggi, la Costa li caratterizza tutti con pochi tratti, quasi dei tic, che li rendono immediatamente riconoscibili al pubblico.

Lo spettacolo della Costa è sia un ottimo e godibilissimo spettacolo di prosa, sia una bellissima lezione critica sull'Amleto di Shakespeare. 
La Costa racconta Amleto a partire dall'era mitica, per proseguire in quella della leggenda e giungere all'era di Shakespeare (con qualche puntatina ai giorni nostri). 
Interroga il pubblico e dà le risposte esatte quando esso sbaglia: a proposito, ad esempio, del celebre monologo... tra l'altro da lei rifatto/aggiornato in modo davvero bello e coinvolgente.
Scrosci di applausi al calar del sipario.

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