La lava nel corpo
Anche quando il suo strato superficiale sembra essersi solidificato e raffreddato, la lava può continuare il suo viaggio, scorrendo lenta e infuocata proprio al di sotto di quello strato da lei stessa creato.
E così, mentre in superficie si presenta all’osservatore un panorama sterile e lunare, nelle viscere il fuoco brucia e divora.
Similmente, anche un corpo che sembra ormai acquietato e ammansito, può essere percorso da un metaforico fiume di lava che lo ridesta ai sensi.
Christos Mortzos, nelle poesie riunite in Stele di lava, volume edito a Colonia in edizione limitata e numerata, sembra alludere al risveglio del corpo a contatto con una Natura che pare “addomesticata” dall’uomo nel corso dei millenni, ma che, in realtà, è rimasta “indomita”.
Una Natura in grado di prendere il sopravvento sul corpo e sull’anima del Poeta, viandante tra le terre antiche della Magna Grecia.
Una Natura che, divinizzata, è anche in grado - sotto le sembianze di Eros - di far sgorgare qualche goccia di quella lava di cui si è detto:
Eros, araldo
del santuario antico,
volò nel mio sogno
e ridestò,
con ali terapeutiche,
i miei sensi inariditi,
offrendomi faville
d’inaspettata voluttà.
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