Ci sono film che, al di lĆ di ciò che raccontano, vanno visti per la straordinaria interpretazione dei loro protagonisti. Una di tali pellicole ĆØ senza dubbio Il nemico alle porte del regista Jean Jacques Annaud (lo stesso de Il nome della rosa ; L’amante e Sette anni in Tibet ). Al di lĆ della trama e dei punti di vista storici assunti dal regista nel film, Il nemico alle porte , infatti, si impone all’attenzione e al ricordo degli amanti del cinema e dei critici per le grandi prove di Jude Law e Joseph Fiennes e per quelle di Ed Harris , Rachel Weisz e Bob Hoskins . Ambientato a Stalingrado tra la fine del 1942 e l’inizio del 1943, il film racconta la storia vera di Vassili Zaitsev (magistralmente interpretato da Jude Law), uno sconosciuto ragazzo degli Urali che, grazie alla sua mira infallibile, viene notato da un altrettanto giovane commissario del Partito comunista (un intenso Joseph Fiennes) che ne fa un eroe a fini propagandistici: ĆØ grazie a lui, infatti, che si
Chi ha ucciso il dissoluto duca di Gandia? Un marito tradito? Un aristocratico offeso dai suoi modi altezzosi e per nulla diplomatici? Un cardinale che, attraverso la sua morte, voleva vendicarsi di suo padre papa Alessandro VI? O suo fratello Cesare Borgia? Oppure una congiura bene orchestrata? Andrea Frediani nel suo romanzo La spia dei Borgia edito da Newton ricostruisce la vicenda storica e, pur mantenendosi sostanzialmente fedele al dato storico, arriva a una soluzione del tutto inaspettata. Vero ĆØ che tutto converge a fare di Cesare il principale sospettato per l’omicidio del fratello Giovanni - in quanto tra i due non correva certo buon sangue - ma Frediani punta la sua attenzione di romanziere su alcuni dettagli dell’oscura vicenda storica e ne trae una trama del tutto credibile - con un finale a sorpresa - ma, soprattutto, una storia godibile sia per il lettore di gialli, sia per quello di romanzi storici. Protagonisti del romanzo di Frediani, oltre alla famiglia Borgia (Al
Il teatro di Samuel Beckett tende a un immobile silenzio. Lo dimostrano testi come Aspettando Godot ; Finale di partita ; L'ultimo nastro di Krapp e Giorni felici . Intervento di Danilo Ruocco al convegno Samuel Beckett a cento anni dalla nascita (Teatro Prova, Bergamo, 2006). Disponibile anche su Academia .
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