Strepitoso Palma il Vecchio

Ritratto di donna, detta La Bella
Palma il Vecchio (Jacopo Negretti detto Palma 1480 - 1528) è pittore forse poco noto in Italia, ma assai celebre (e celebrato) all’estero. 
Vissuto a Venezia in pieno Rinascimento, fu pittore di culto già in vita, tanto che le sue opere entrarono immediatamente nelle collezioni d’arte dei mecenati europei. 
La sua fama fu tale che il Palma arrivò a guadagnare più di Tiziano e, assieme a questi e a Giorgione, egli è considerato il padre della pittura moderna, soprattutto per il suo modo di ritrarre, inedito per allora.
Oltre che ritrattista, fu anche pittore di scene sacre e, oggi, è considerato, tra l’altro, il più grande illustratore dei cambiamenti intervenuti nel Rinascimento in fatto di moda: attento come era alla resa dei tessuti e dei modelli, è, infatti, possibile ammirare, attraverso i suoi dipinti, i vestiti più belli confezionati dei sarti italiani a inizio Cinquecento.

A Palma il Vecchio la GAMeC di Bergamo ha dedicato la prima mostra antologica al mondo: nei cinquecento anni che ci separano dalla morte di Palma, infatti, non era mai stato possibile riunire in un unico spazio espositivo i capolavori sparsi tra i musei più importanti d’Europa e degli Stati Uniti.
La preparazione della mostra, curata da Giovanni C.F. Villa, è costata due anni di lavoro e il risultato è assolutamente strepitoso.
Aperta al pubblico da domani e fino al 21 giugno 2015, Palma il Vecchio lo sguardo della bellezza è una mostra imperdibile. Doveroso andarla a vedere, sia perché, come detto, è la prima monografica dedicata all’artista; sia perché in essa vi sono dei dipinti mozzafiato. 
Ritratti e scene sacre dai colori vividi e sgargianti. Uomini e donne vestiti alla moda del tempo e in pose di una modernità sorprendente. Essi, non solo sbalzano dalla tela come fossero in 3D, ma hanno pose da “fotografia istantanea”: non sembrano, cioè, in posa, ma si ha la sensazione che il pittore li abbia colti in un attimo in cui non si aspettavano di essere ritratti.
Ne è esempio vivido il Ritratto di donna, detta La Bella (1518 circa, Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid): la donna si sta sciogliendo la pettinatura ed è semidiscinta, forse in attesa di un ospite galante. Non è, si ripete, una posa tipica da ritratto. È uno “scatto” rubato!

Madonna con Bambino tra i santi Giovanni Battista e Maddalena
Oltre a quello ora menzionato, sono molti i quadri che vanno visti con attenzione nelle dodici sale della mostra. Non è possibile menzionarli tutti, ma si devono ricordare, almeno:
  • il Cristo e l’adultera (1512 circa, Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo) in cui il Cristo, nonostante sia circondato da altre quattro figure, resta al centro dell’attenzione dello spettatore;
  • l’Assunzione della Vergine (1514 circa, Gallerie dell’Accademia di Venezia) per i suoi colori accesi;
  • la Resurrezione di Lazzaro (1513-1514 circa, Galleria degli Uffizi di Firenze) per il realismo della scena, con tanto di personaggi infastiditi dal lezzo di cadavere proveniente dal risorto;
  • la Suonatrice di liuto (1515 circa, Northumberland, Alnwick) per la straordinaria modernità insita nel fatto che del liuto, il pittore, mostra solo un dettaglio;
  • il Ritratto di poeta, cosidetto “Ariosto” (1516, The National Gallery, Londra), altro esempio di ritratto/“scatto” dal vero;
  • le due versioni della Madonna con il Bambino tra i santi Giovanni Battista e Maddalena (entrambe del 1516 circa, una conservata all’Accademia Carrara di Bergamo e l’altra ai Musei di Strada Nuova, Palazzo Rosso, di Genova), in cui l’artista cambia pose e atteggiamenti ai personaggi e colori e “formato dell’inquadratura” al dipinto;
  • il Salvator Mundi (1518-1520, Musée des Beaux-Art di Strasburgo) e la sua mano che sembra voler uscire dal quadro;
  • la Pietà (1520, facente parte del Polittico di santa Barbara nella Chiesa della Purificazione di Maria a Venezia).

Madonna con Bambino tra i santi Giovanni Battista e Maddalena


Una mostra, ad ogni modo, da vedere con attenzione e che è una vera gioia per gli occhi.

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