Hermann Hesse Sono tanti gli scrittori che, anche in passato, si sono fatti fotografare completamente nudi . Ciò potrebbe sorprendere, specie se si pensa che molti degli scrittori di cui si parla erano assai famosi quando decisero di mettersi in posa senza veli. Ovvero, le loro fotografie nature non erano mosse pubblicitarie atte a renderli celebri (magari con uno scandaletto montato ad arte), ma erano scatti a persone celebri che accettavano (o chiedevano) di essere immortalate nude. Gabriele D'Annunzio Non è, ovviamente, possibile indagare le motivazioni che portarono ognuno di tali scrittori a scegliere di posare nudo. Vale la pena, però, riflettere che, probabilmente, nessun altro artista come uno scrittore (e con il termine si intende indicare anche il poeta) è abituato a mostrare se stesso al proprio pubblico di lettori . Abituato, se grande scrittore, a mettere a nudo la propria anima . Abituato, se sincero, a dare corpo alle emozioni . ...
Sweet Jesus di Cosimo Cavallaro (2005) In genere, quando si pensa alla raffigurazione di Gesù nelle opere d'arte vengono in mente scene di crocifissione con il pube del Cristo coperto da un manto. Eppure, con ogni probabilità, sulla croce Gesù fu issato completamente nudo... Generalmente, anche il pube dell'infante Gesù è coperto da un cencio e, quando è scoperto, è quasi sempre privo dei segni della circoncisione. Ci sono, però, immagini che ritraggono il pene di Gesù, sia del bambino, sia dell'adulto. Ad esempio, pare che, in pieno Rinascimento, la rappresentazione del pene di Gesù avesse come scopo quello di ri -affermare l'umanità del Cristo contro coloro che sostenevano (o avevano sostenuto) la non "carnalità" del Messia. In altre parole, il pene come segno di umanità ... In tal senso, ad esempio, la Vergine che mostra il sesso del suo piccolo, indicherebbe sia il fatto che Gesù era un uomo (di carne oltre che di Spirito ), sia il fat...
È un film pieno di poesia Magnifica presenza di Ferzan Özpetek . Un film che è una metafora del teatro e del cinema, luoghi in cui la finzione diventa realtà, la trascende e si trasmuta in arte. Un film stupendamente interpretato da tutti gli attori e di cui si consiglia la visione a coloro che sono disposti a farsi cullare dalla poesia delle immagini e delle storie i cui confini non sono netti. Avvertenza : nel seguito della recensione si fa riferimento al finale del film. La storia incredibile della coabitazione tra Pietro (strepitosamente interpretato da Elio Germano ) e i fantasmi della Compagnia di attori diventa credibile grazie allo sguardo infantile e pieno di stupore che Germano dona al suo personaggio e che il regista cattura con continui primi piani dell’attore. Una coabitazione che si fa presenza l’uno per gli altri: presenza magnifica (nel doppio significato di “straordinaria” e di “capace di suscitare ammirazione”) sia per Pietro e sia per i fanta...
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