Matisse affascinato dalla visione e dal movimento



Fino al 20 settembre 2009 presso il Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid è possibile visitare la mostra dedicata alle opere dipinte da Matisse tra il 1917 e il 1941. 
In quegli anni l'artista lasciò Parigi per Nizza con l'intento di dedicarsi appieno alla pittura. 
Ne conseguì l'abbandono da parte di Matisse di quella che lui stesso ebbe a definire “pittura decorativa” a favore di un tipo di espressione più intima, casalinga.

L'esposizione madrilena mette in mostra mostra una serie di ritratti ambientati in interni borghesi, di scene di vita quotidiana, ma anche di donne nude mollemente adagiate su poltrone e divani.
Spicca il fatto che Matisse dipingesse più volte lo stesso  soggetto, modificando qualche particolare o mutando di poco il punto di vista, quasi che, con la sua pittura, stesse teorizzando sul concetto di visione.

Che Matisse fosse affascinato dalla visione lo dicono bene tre quadri: Il riflesso (del 1935) nel quale una donna è riflessa in uno specchio, senza che, però, si possa capire quale sia l'immagine riflessa e quale la donna che si specchia; Festival dei fiori a Nizza e Carnevale a Nizza (entrambi del 1921) nei quali due donne affacciate guardano sfilare i manifestanti. 
In entrambi i dipinti la scena è ripresa di scorcio in modo da privilegiare il punto di vista dello spettatore esterno al quadro (ovvero noi). 
Entrambi i quadri, poi, mettono anche in luce il fascino esercitato su Matisse dal movimento. Infatti il pittore, per rendere la velocità delle sfilate, decise di non definire i manifestanti, ma suggerirli con veloci pennellate.
In mostra tele provenienti da tutto il mondo.
Da vedere.

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