Sindone e datazione
La notizia è destinata a fare discutere: forse gli esami compiuti nel 1988 sulla Sindone di Torino con il metodo del carbonio 14 erano sbagliati, ovvero la Sindone potrebbe essere autentica e non un falso medioevale come, invece, volevano quegli esami (da sempre contestati da più parti).
A sostenere l’erronea datazione della Sindone ricavata con il metodo del carbonio 14 è Christopher Bronk Ramsey, direttore del Radiocarbon Accelerator di Oxford che quegli esami eseguì. Una fonte, dunque, al di sopra di ogni sospetto.
Ma quell’esame forse era sbagliato. Il dottor Ramsey, [...] ha dichiarato in un’intervista alla Bbc, che verrà trasmessa alla vigilia di Pasqua, che i risultati delle rilevazioni dell’88 potrebbero essere messi in discussione dall’evoluzione tecnologica che ha reso nel frattempo più raffinata l’osservazione del carbonio 14. [...] Monsignor Ghiberti, [...] <che ha reso nota la notizia> ha spiegato che il ripensamento del dottor Ramsey è dovuto probabilmente alle stesse ragioni che all’epoca <degli esami> erano state addotte per contestare la datazione medioevale: la Sindone non è arrivata agli scienziati del Novecento in un contenitore sigillato. È stata esposta all’aria, custodita in condizioni che non conosciamo, maneggiata e parzialmente bruciata nell’incendio del 1532 della cattedrale di Chambéry, trasportata dalla Palestina in Francia. Un lungo e tormentato viaggio nei paesi e nei secoli, che può avere contaminato il lenzuolo rendendo l’esame del C14 approssimativo. Lo stesso chimico statunitense Willard Frank Libby, che aveva ideato il metodo e vinto il premio Nobel per questo, aveva sconsigliato di applicarlo alla Sindone. Ramsey avrebbe scoperto che la datazione di una particolare materia organica presente sul lenzuolo varia proprio a seconda delle condizioni in cui è stata custodita, cosa che nell’esame del 1988 era ignota agli scienziati.
Fonte: “La Stampa”
Personalmente, da anni, sono convinto dell’autenticità della Sindone, convinzione derivatami sia dalla lettura di diversi saggi sull’argomento, sia in seguito alla visione del reperto dal vivo.
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