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Luchino Visconti e il cinema melodrammatico

Parigi rende omaggio alla Schneider

Il  Musée des Annees 30 – Éspace Landowski  di Boulogne-Billancourt (alle porte di Parigi) dal 4 novembre 2011 al 22 febbraio 2012 dedica una mostra a  Romy Schneider  (Rosemarie Magdalena Albach-Retty) “comédienne allemande et star internationale devenue l’actrice préférée des Français et l’archétype de la femme française” (“attrice tedesca e star internazionale diventata l’attrice preferita dai francesi e l’archetipo della donna francese”) come si legge nel sito degli Amici del Museo. Un’attrice, la Scheneider, che, giovanissima (appena 17enne), divenne popolarissima interpretando il primo episodio della trilogia dedicata all’imperatrice d’Austria Sissi (Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach); personaggio che, più tardi (nel 1972, ossia 14 anni dopo l’ultimo film della trilogia), incarnò nuovamente diretta dal grande  Luchino Visconti  in  Ludwig . Con Visconti aveva già lavorato in  Boccaccio ‘70  (per l’episodio  Il lavoro ), ...

Questa sera si recita lo scandalo

L'Arialda

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È un testo duro, senza speranza, L'Arialda di Giovanni Testori (Bompiani). Un testo nel quale un ruolo importante lo gioca il linguaggio: spietato, crudo. La pièce racconta la storia tragica di un gruppo di popolani della periferia milanese. Essi rincorrono il mito del denaro, tentando di sbarcare il lunario. L'unico momento di svago e serenità che sembra possano permettersi è quello serale dell'amoreggiamento (e non è un caso che gran parte delle scene si svolge a ridosso di un pratone nel quale i protagonisti vanno per appartarsi).  Ma, per alcune delle popolane, anche tale momento di serenità potrebbe rappresentare la salvezza dalla miseria e, dunque, esso va messo a profitto. In particolare, il sesso potrebbe servire per cambiare vita sia alla vedova Gaetana («la terrona»), e sia alla zitella visionaria Arialda, entrambe "innamorate" del "ricco" ortolano Amilcare.  Entrambe tentano di farsi sposare da lui, facendosi la guerra tra loro, fino alla...

La locandiera di Goldoni messa in scena da Visconti

Federica Mazzocchi , “La locandiera” di Goldoni per Luchino Visconti , ETS.  La sera del 2 ottobre 1952 al Teatro La Fenice di Venezia esordiva La locandiera di Carlo Goldoni per la regia di Luchino Visconti . Nel ruolo del titolo c’era Rina Morelli , in quello del Cavaliere di Ripafratta un giovanissimo Marcello Mastroianni , in quello del Marchese di Forlipopoli Paolo Stoppa , il Conte d’Albafiorita era un Gianrico Tedeschi fresco d’Accademia e Fabrizio era un giovanotto di nome Giorgio De Lullo .  Uno spettacolo destinato a chiudere un’epoca e ad aprirne un’altra, quella nella quale Carlo Goldoni smise di essere considerato dai più come un autore di repertorio delle compagnie dialettali venete, per diventare universalmente un classico della scena nazionale.  Uno spettacolo che fece piazza pulita della allora in voga "maniera ballettistica" di mettere in scena l’autore veneziano (fatta di mossette, prese di tabacco, inchini e riverenze, “brio”) e introdusse (non so...

Giovanni Testori in mostra

Giovanni Testori. I segreti di Milano, a cura di Alain Toubas , a Palazzo Reale di Milano fino al 15 febbraio 2004. Per celebrarne il decennale della morte, Palazzo Reale dedica una mostra a uno degli scrittori più inquieti d'Italia: quel Giovanni Testori (Novate Milanese 1923 - Milano 1993) al centro di alcuni tra gli scandali più celebri della storia culturale del Secondo dopoguerra. Scandali nati dai temi forti trattati nella sua produzione letteraria, nella quale, anche se non sempre esplicitamente nominato, un posto di primo piano è lasciato all'amore omosessuale. Suoi i racconti de Il ponte della Ghisolfa (1958) dai quali Luchino Visconti trasse la sceneggiatura di Rocco e i suoi fratelli ; sua L'Arialda (1960), messa in scena da Visconti e sequestrata per «turpitudine e trivialità», suoi i testi teatrali del ciclo della Trilogia degli Scarrozzanti ( Ambleto , 1973; Macbetto , 1974 ed Edipus , 1977), suoi I promessi sposi alla prova (1985); suo quell' In E...