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Visualizzazione dei post con l'etichetta Anton Čechov

Giovani Scrittori

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Com'erano da giovani alcuni scrittori il cui volto, da uomini maturi, è diventato "iconico"? Ecco nove di loro:  Samuel Beckett, Truman Capote, Anton Čechov, Gabriele D'Annunzio, André Gide, Luigi Pirandello, Salvatore Quasimodo, Oscar Wilde e Tennessee Williams. _____________ Leggi anche: Il corpo nudo dello scrittore

Un Platonov visivamente potente

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Foto di Manuela Giusto L’aggressività testosteronica di un giovane uomo può risultare eroticamente conturbante. Quella un po’ bolsa di un uomo maturo, invece, annoia, quando non irrita. Platonov, nel testo di Anton Čechov , ha 27 anni e la sua aggressività di giovane maschio è una delle caratteristiche che lo rendono affascinante. Il Platonov dello spettacolo firmato da Marco Lorenzi per Il Mulino di Amleto ora in scena al Teatro Fontana di Milano, invece, è un uomo canuto e maturo. La differenza d’età tra i due personaggi porta con sé anche il fatto che il Platonov di Čechov ha la vita nel corpo e il suo essere un maschio irrisolto e privo di coraggio lo rendono un vinto che, però, non vuol rinunciare alla vita. Il Platonov pensato da Lorenzi, invece, ci pare essere un semplice fallito un po’ patetico a caccia di ciò che la vita gli ha ormai definitivamente negato. Ciò detto, va subito specificato che il Platonov per la regia di Lorenzi è uno spettacolo intellige...

Platonov non è un maschio alfa

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Platonov è un drammone giovanile e postumo di Anton Čechov assurdamente prolisso (è stato calcolato che per rappresentarlo per intero servirebbero sei ore di spettacolo) e pieno zeppo di personaggi secondari di cui non si avverte la necessità scenica. Scritto oggi, probabilmente, si concentrerebbe sui tre amici protagonisti e sulle tre donne (più una) che fanno parte della loro vita. I tre amici sono Platonov stesso, Voinitsev e Triletski.  Le tre donne Anna Petrovna (vedova e matrigna di Voinitsev), Sofia (moglie di Voinitsev), Sascia (sorella di Triletski e moglie di Platonov). La quarta donna è la Griekova a cui Triletski fa una blanda corte. Le donne sono tutte innamorate di Platonov e non perdono occasione, in un modo o nell'altro, di farglielo capire, arrivando anche a proporsi senza alcun ritegno. Platonov tenta di ricordare loro che è un uomo sposato e che non è il caso che loro lo provochino, ma l’insistenza e la sfacciataggine con la quale le donne gli...

Lo Zio Vanja di Vacis

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La vocazione meta-teatrale di Gabriele Vacis si concretizza e prende vita anche nella messinscena di Zio Vanja di Anton Čechov . Che, infatti, soprattutto nella prima parte dello spettacolo, si sia in presenza di una rappresentazione di teatro nel teatro non ci sono dubbi: gli attori sono già sul palcoscenico durante l’afflusso del pubblico in sala; la recita prende avvio a luci ancora accese (sul palcoscenico ci sono dei “piazzati” e la sala non è immersa nel buio); gli attori indossano abiti quotidiani e non dei costumi e, mentre al centro della scena stanno i personaggi che il copione vuole in scena, gli altri attori restano sul palcoscenico e siedono ai bordi dei lati perimetrali disegnati da quinte assolutamente neutre.  In scena pochi e indispensabili oggetti.  Atmosfera e comportamenti tipici delle “prove in scena”, dunque.  Non si finge neppure una quarta parete invisibile: gli attori reagiscono a quanto avviene in sala e – spesso – si rivolg...

Vola basso 'Il Gabbiano' di Bernardi

Non spicca il volo Il Gabbiano di Anton Čechov per la regia di Marco Bernardi .  Non spicca il volo, ma sbatte le ali mestamente, mantenendosi, tutto sommato, su un onesto livello di mestiere teatrale.  Non ci sono slanci poetici, né picchi di alta recitazione, bensì un artigianato da vecchia sartoria (e non ci si riferisce ai bellissimi costumi firmati da Roberto Banci , il segno più convincente dello spettacolo, assieme alla traduzione di Fausto Malcovati , attenta e attuale). La regia ha puntato su un clima dal ritmo regolare, ogni tanto interrotto da qualche riverbero di litigio.  Un ritmo da casa di riposo in cui ogni tanto l'esplodere di un tuono suona come un ricordo di gioventù.  Un ritmo forse non adatto a un testo in cui forti sono le passioni contrastanti, i livori, le invidie e i rimorsi.  In cui la ferocia della vita segna a lutto e porta al suicidio.  In cui nessuno può tranquillamente dirsi soddisfatto di sé. Ciò ...

Lo Zio Vanja di Fantoni e Giordana

Lo Zio Vanja di Anton Čechov firmato da Sergio Fantoni è uno spettacolo gradevole e dignitoso, non sempre recitato in modo convincente da parte di tutti gli attori, anche perché si ha l’impressione che la regia abbia puntato soprattutto a disegnare con dovizia il ruolo impersonato da Andrea Giordana (zio Vanja), lasciando a volte in ombra gli altri personaggi, specie quelli di contorno, ma pur importanti, che vengono relegati dal regista letteralmente sullo sfondo (si veda il personaggio della vecchia madre di zio Vanja che nel testo di Čechov è ben altro rispetto alla presenza mummificata dello spettacolo di Fantoni).  La regia, quindi, punta su Giordana, volendo per l’attore uno zio Vanja “brillante”, che “reciti” una parte di persona che si sforza di essere allegro, ma che, in realtà, è profondamente depresso.  Accanto a Giordana, hanno dato buona prova di sé anche Ivo Garrani , giustissimo nel ruolo del vecchio bilioso e capriccioso, ma pur sempre aut...

Zio Vanja di Čechov: la gioia di vivere si rinnova coi sensi

Andato in scena nel 1899 al Teatro d’Arte di Mosca, Zio Vanja di Anton Čechov porta in palcoscenico la depressione: tutti (o quasi) i personaggi della pièce , infatti, sono dei depressi (chi più chi meno) e ciò per i motivi più diversi, anche se le due cause di depressione più frequenti sono le delusioni d’amore (nessuno dei personaggi vive un amore ricambiato) e la consapevolezza di aver sprecato la propria giovinezza con una vita insulsa, fatta di pigra rinuncia alle proprie ambizioni.  Ad inizio di spettacolo uno dei protagonisti, il medico Astrov, dichiara «La vita è di per sé noiosa, stupida, sporca… Soffoca, una vita così» e intende dire che le sue aspirazioni a una vita migliore, a un mondo migliore (egli è un precursore dei moderni ambientalisti e vegetariani, forse, ma nel testo non è detto, influenzato dalla filosofia di Tolstoj), sono state inquinate e ridotte quasi a barzelletta dal contesto sociale, fatto di uomini grezzi e ignoranti, per nulla dediti ...