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Visualizzazione dei post con l'etichetta Luca Lazzareschi

La vera sconfitta è Mirandolina

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La locandiera di Carlo Goldoni per la regia di Pietro Carriglio è distantissima da ogni cliché interpretativo cristallizzatosi nel corso dei secoli, sia sul ruolo del titolo sia, più in generale, a danno dei testi goldoniani. Carriglio, infatti, non concede all’interprete alcun ammiccamento indirizzato al pubblico in sala e, più in generale, elimina mossette, inchini e giravolte dalle movenze di tutti gli attori. A interpretare Mirandolina ha chiamato Galatea Ranzi , grande attrice di provenienza ronconiana, che ben si adatta alla visione di Carriglio: la sua è una Mirandolina “asciutta”, borghese e calcolatrice.  Attenta al suo, scaltra quanto basta, risoluta e affarista, la Mirandolina della Ranzi è una donna che sa tenere la schiena dritta pur non essendo minimamente ingessata.  Una donna che conduce il gioco della seduzione e lo porta fino a un punto di rottura tale che, alla fine, a rimanerne scottata è anche lei, oltre, ovviamente, il Cavaliere sua preda. Infatti, com...

Trionfano i figli di Miller

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Un temporale accoglie gli spettatori di Erano tutti miei figli di Arthur Miller per la regia di Cesare Lievi ; un temporale notturno che si abbatte su uno strano giardino: un giardino che, in realtà, invece di essere fatto di piante e fiori, è evocato solo verbalmente dagli attori, essendo la scena, per tutto il primo atto, fatta da niente altro che da un enorme telo mimetico che copre qualcosa.  Ciò che il telo nasconde, verrà rivelato agli spettatori nel corso del secondo e del terzo atto: si tratta di un cimitero di aerei, di carcasse di velivoli della Seconda Guerra Mondiale.  Pezzi d’ala, eliche, carlinghe sventrate sulle quali gli attori camminano e siedono come se nulla fosse, proprio perché, per la loro finzione di personaggi, quello non è un cimitero, ma il giardino di casa Keller.  Una soluzione scenografica, quella di Maurizio Balò che, lungi dall’essere stravagante, ha un suo perché molto chiaro; una ragion d’essere che è il segno forte dello spettacolo di ...