La negazione del Teatro in Molly Sweeney
La Molly Sweeney di Brian Friel per la regia di Andrea De Rosa presentata ieri al Teatro Donizetti di Bergamo lascia più di una perplessità. Nei primi 30 minuti di spettacolo il pubblico è stato invitato a indossare una mascherina che impedisse la visione di ciò che si stava svolgendo in platea: l’intento spiegato agli spettatori da Umberto Orsini prima dell’inizio, era quello di coinvolgere il pubblico in modo più diretto. Infatti il testo di Friel racconta l’esperienza di una donna non vedente che, spinta dall’energia del marito, si sottopone a due operazioni agli occhi che le fanno parzialmente recuperare la vista. L’intento della regia, dunque, era, in qualche modo, quello di aumentare il livello di immedesimazione del pubblico rendendolo momentaneamente cieco, per poi restituirgli la vista a un segnale convenuto (ovvero lo scoppio di un temporale). Ecco la prima perplessità: il teatro è visione fin nell’origine della sua parola. Infatt...





