Cinismo e buoni sentimenti fanno il Miracolo

Foto di scena di Laila Pozzo


Miracoli metropolitani di Gabriele Di Luca per la regia dello stesso in collaborazione con Massimiliano Setti e Alessandro Tedeschi è uno spettacolo da non mancare.

Si tratta di una dark comedy in cui risulta evidente (e vincente) la commistione tra i tempi della comicità teatrale e quelli tipici delle sit comedy televisive.

Il ritmo scenico è incalzante e le battute si susseguono senza soluzione di continuità.

L’attenzione dello spettatore viene continuamente tenuta viva da nuove gag e da ripetuti colpi di scena, assolutamente funzionali al procedere della vicenda.


Una storia dai risvolti imprevisti che si svolge in un futuro, inquietantemente simile al presente, in cui una forza politica reazionaria riesce a imporre uno stato d’emergenza di cui fanno le spese gli immigrati che vengono schedati e chiusi in campi di raccolta.

Il tutto durante un’emergenza di natura ecologica-sanitaria: le fogne, sature dei rifiuti raccolti duranti gli anni, stanno esplodendo e sommergendo la città di escrementi.


Al centro della vicenda una famiglia di piccolissimi imprenditori - più vicini alla povertà che alla tranquillità economica - costituita da un cuoco stellato, ma fallito; dalla sua ex, che gestisce la comunicazione social dell’attività; e dal figlio di lei che soffre di un lieve, ma evidente, ritardo mentale.

Frequentano stabilmente la loro cucina, una tuttofare immigrata; un galeotto dalle ambizioni artistiche; la madre dinamitarda del cuoco e un aspirante suicida.

Un mix, dunque, di varia umanità disadattata che trova sollievo nella battuta cinica, ma che non riesce a sottrarsi al richiamo dei buoni sentimenti.


A dar vita e corpo a questi personaggi, un cast di attori in stato di grazia.

Vanno citati tutti: Elisa Bossi (Patty, la vecchia madre del cuoco), Ambra Chiarello (Hope, l’immigrata tuttofare, scaltra e venale), Federico Gatti (Igor, il figlio ritardato, ma dalle inaspettate capacità organizzative), Beatrice Schiros (Clara, la influencer che non perde occasione di pubblicizzare la cucina del suo ex), Massimiliano Setti (Cesare, l’aspirante suicida), Federico Vanni (Plinio, il cuoco stellato, ma fallito che odia il cibo che è costretto da Clara a confezionare) e Aleph Viola (Mosquito, il galeotto che ambisce a diventare attore).


Uno spettacolo che diverte, fa riflettere e commuove.

Applausi convinti e insistiti al termine della replica al Teatro Elfo Puccini di Milano a cui abbiamo assistito ieri pomeriggio.

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